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Metalgain: Concentrazione a Mille

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Raised by a Pear” – Perpetual Machine

Gli articoli che parlano di studio sono anche troppi: tra Don’t Panic, la rubrica di scuola e consigli vari non si finisce più. Per questo dovevo assolutamente aggiungermi alla lista parlando di musica.

Study Ambience 

Abbiamo tutti un metodo di studio personale: studiare in compagnia, fare schemi o ripetere ad alta voce nel salotto. Prima di sviluppare una vera tecnica efficace, però, ci vogliono anni di prove e distrazioni

Ph. Credits StockPhotos su Pixabay

Ph. Credits StockPhotos su Pixabay

Personalmente, una cosa che mi ha sempre aiutato, è stato avere della musica di sottofondo. Molti vanno sul classico, con Beethoven e Mozart, ma, nonostante per molti possa funzionare, non a tutti piacciono pianoforti e violini. Un altro problema, però, si trova quando utilizziamo la nostra playlist: il rischio di essere distratti è altissimo e, probabilmente, finiremo con il ripetere il testo della nostra canzone preferita invece degli appunti di filosofia

Il Lo-Fi

In casi come questo c’è un solo genere musicale che è riuscito a salvare situazioni più disperate: il Lo-fi. Questo genere rappresenta le canzoni che “tutti sono capaci di fare” -spoiler: non è vero-. Questo perché i veri brani Lo-Fi hanno tracce sporche e “homemade”, che danno quel senso di rustico e di amatoriale. Per questo, il nome è l’acronimo di Low Fidelity che, in italiano, significa a “bassa fedeltà” o a “basso costo”.

Lo-Fi Girl ci salva sempre con la sua Playlist - Ph. Credits Lo-Fi Girl su YouTube

Lo-Fi Girl ci salva sempre con la sua Playlist – Ph. Credits Lo-Fi Girl su YouTube

Ormai, però, anche questo significato lascia il tempo che trova, visto che anche le attrezzature meno costose sono in grado di registrare canzoni senza intoppi

Una Playlist Perfetta

Questa caratteristica, però, ha fatto in modo che il genere sviluppasse un sound molto chill e rilassante: la maggior parte delle canzoni sono senza testi e gli strumenti utilizzati sono molto pochi -una chitarra e qualche synth bastano e avanzano-. Tutto ciò è stato capace di creare le canzoni perfette da mettere come sottofondo mentre si studia: l’assenza di testo fa in modo che le distrazioni siano minime e la musica è così fluida da non interferire con i nostri pensieri e ragionamenti

Ora, però, non abbiamo più scuse: dobbiamo solo metterci le cuffie, prendere i libri, e concentrarci, sapendo che possiamo sempre fermarci un attimo per ascoltare della buona musica per tirarci su di morale. 

Scritto da: Morgana Stefanutti