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Sottobanco: Alessandro, ricci fuori dalla scatola

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La Vita Veramente” – Fulminacci

Prenderò in prestito dal dizionario inglese l’espressione ”out of the box”, per introdurvi il nuovo protagonista della rubrica Sottobanco.

L’articolo quindi inizierà così: Alessandro è out of the box.

Con questo non intendo dire che è uscito da una scatola anche se è un’immagine molto simpatica -, ma che si è fatto riconoscere subito, grazie, non solo alla sua folta chioma riccioluta riconoscibile anche tra “8 Miliardi Di Persone” -, ma per la sua ironia… particolare.

Eh si, le prime volte che ci parli non capisci se ti stia prendendo in giro o se sia serio. Il suo linguaggio è anticonvenzionale e la maggior parte del suo vocabolario è composto da meme, dunque l’unico modo per capirlo è conoscerli.

Quando gli ho chiesto che soundtrack mettere per l’articolo mi ha risposto:

“Metti Fulminacci che mi sta molto simpatico. Ci andavo alle elementari insieme.”
-Alessandro

Di fronte ad un’affermazione del genere il tuo cervello si spegne e compare una schermata con Error 104. Sai che non è vero, ma rimane sempre quella briciola di incertezza, dettata dal fatto che te l’ha detto con un tono e un’espressione troppo convincente.

Dunque, i propositi di questo articolo saranno: farvi conoscere una delle menti che lavora nel blog e, soprattutto, cercare di fissare un codice per capire le sue battute.

Do re mi… basta così

“Ascolto l’Indie, sono una fangirl dei Pinguini Tattici Nucleari, ma anche rock della vecchia generazione come: I Queen, i Rolling Stones, i Black Sabbath e gli U2.”
-Alessandro

Cosa immaginereste da un ragazzo che ha questi gusti musicali frizzantini?

Parlando per stereotipi, un’idea potrebbe essere che va sullo skate, che indossa pantaloni a zampa di elefante con le borchie oppure che il suo film preferito è Pulp Fiction magari su questo punto indagherei un momento -.

Ma, dato che Alessandro del “Smash the System” ne ha fatto una filosofia, ecco che ci rivela uno dei suoi hobby: il pianoforte. Ma attenzione! Non pensate a quei musicisti che si divertono a fare le cover del Rkomi, perché il nostro redattore studia pezzi alla Dark Academia vibes.

“ Mia madre mi ha detto: “Vai a suonare il pianoforte” ed io l’ho fatto. Sono passati dieci anni e continua a piacermi moltissimo. Mi manca solo un esame per entrare in Conservatorio.”
-Alessandro

Pare, però, che dovremmo aspettare ancora un po’ per una sua esibizione al Teatro La Scala di Milano.

Infatti, seppur questo passatempo lo appassioni, per ora il suo pianoforte resterà a casa della nonna, perchè il sogno nel cassetto di Alessandro è tutt’altro.

Oh Topolino, perché sei tu Topolino?

Philip Roth disse che noi non siamo altro che la somma delle esperienze che facciamo, e  sommando questa logica al “Siamo figli dei nostri genitori”, ecco come si spiega l’amore spropositato di Ale per i Topolini.

No, non quelli che si incrociano malvolentieri sulle rive del Tevere – scusate, avete ragione: quelli sono più sorci che topi -.

Topolino è il fumetto per eccellenza che, oltre ad aver fatto la storia, ha segnato l’infanzia di un’intera generazione… la stessa dei genitori del nostro redattore, che hanno deciso di tramandare questo amore incondizionato al figlio.

“Sono abbonato a Topolino e a casa ne ho tantissimi. L’estate prossima facciamo un falò targato YCB con, al posto della legna, i miei fumetti.”
-Alessandro

Ma non fraintendetemi! L’interesse di Ale non si limita solo al simpatico topo con la salopette gialla: questo lo potremmo considerare piuttosto come un punto di partenza, dal quale è sbocciata poi la sua passione.

Pensate che lo sfondo del suo cellulare è lo sketch di ZeroCalcare!

Gabbiani 

Da qui mi è sorta una curiosità. Se tanto gli piace il comic, magari anche lui ha provato a disegnare qualcosa.

Effettivamente, Ale mi ha rivelato di questo suo desiderio segreto di dedicarsi alla fumettistica, raccontandomi e mostrandomi i personaggi che ha disegnato. E devo dire che ce n’è uno in particolare che mi ha fatto molto ridere e che credo sia rappresentativo della sua essenza. Ma credo valga la pena passare la parola a lui:

“I Gabbiani per me sono mostri dell’Inferno. Non so perchè, ma passano sempre vicino casa mia a fare baccano e nella mia mente, me li immagino sotto la finestra a ridere con un microfono. Allora, una sera, non riuscendo a dormire per colpa loro, ho deciso di rappresentarli in un disegno proprio così.”
-Alessandro

Testa al muro

Sveliamo l’arcano.

Come abbiamo accennato prima, il tratto caratteristico di Alessandro è l’avere sempre la battuta pronta, quella inaspettata e a volte decontestualizzata che ti prende alla sprovvista e ti fa dire: “Ma da dove ti è uscita?”.

In questo caso l’origine di questa sua ironia è la stand up comedy. Durante la nostra chiacchierata mi ha fatto una lista di comici: partendo da Edoardo Ferrario per arrivare a Valerio Lundini, passando per il suo idolo Maurizio Battista e Luca Ravenna.

Ma non è finita qui, non poteva mica lasciarci concludere quest’articolo senza la perla del giorno!

Siamo giovani e il tempo è quel che è, ed essere chiusi nei confronti degli altri non porta a nulla. Siamo al liceo, cosa puo’ andare storto?

Lasciamoci andare e se vogliamo dire o fare qualcosa non freniamoci.

Mi raccomando, sempre entro certi limiti!

Ah, quasi dimenticavo. Alessandro ci teneva a fare una dichiarazione conclusiva a modo suo:

“Una volta al mese mangio un Pellicano”
-Alessandro

Scritto da: Laura 5D