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Soundtrack da ascoltare durante la lettura “Prickly Muffin” – Sara Lynn
Ormai molti conoscono questa serie originale Netflix ed il suo protagonista: il cavallo parlante Bojack Horseman. Gli episodi di queste 6 stagioni sono stati impacchettati con una quantità di autoironia e traumi interni da far cadere in depressione l’intera audience –immaginate come sta messo Bojack-. Ovviamente, però, la serie non parla solo di un animale antropomorfo alcolizzato, ma ci introduce a dei pensieri filosofici che, sotto le battute e i disegni stile fumetto, si dimostrano molto profondi.
In poche parole si può dire che tutta questa serie descrive la crisi di mezza età di un cavallo che, invece di affrontarla e prendere le redini della sua vita, non fa altro che conviverci per anni.
“Ho fatto un casino, vero?” – Bojack Horseman
Certo, l’esperienza di Bojack è una situazione esagerata che, per fortuna, non capita a tutti, ma è comunque normale avere un momento di stallo e questa serie ce lo mostra benissimo. Eh, già, perchè, alla fine, non è solo il protagonista ad avere avventure spiacevoli, ma anche Diane, Princess Carolyn, e Todd si presentano con situazioni non troppo piacevoli.
Le esperienze variano e la reazione di ogni personaggio è diversa da quella degli altri: alcuni decidono di dare una svolta alle proprie vite, altri non riescono ad uscirne ed altri ancora, come Todd, se ne fregano e vivono sul divano dell’amico.
La superficie di questo programma è interamente coperta di autoironia e satira a livelli estremi, quasi a quelli di Alessandro. Però, appunto, tutto questo è solo la punta dell’iceberg: sotto il livello del mare sono nascosti traumi, bottiglie di birra insieme a tutti i tipi di autocommiserazione possibili ed immaginabili. Tutte queste dinamiche sono spiegate perfettamente nella serie con flashback che farebbero piangere anche i maschi più alfa, raffiguranti il piccolo Bojack con a fianco dei genitori non proprio modello.
Tutto ciò fornisce un’ondata di empatia e simpatizzazione per il nostro Bojack capace di eliminare tutti i pregiudizi che molti hanno sperimentato per il suo personaggio prima di conoscerlo a fondo.
“Per un sacco di gente la vita è solo un lungo calcio tirato nell’uretra. E a volte quando torni a casa dopo una giornata di calci nell’uretra ti va solo di guardare uno show su gente amabile dove si vogliono tutti bene.” – Bojack Horseman
Tutto questo si può rispecchiare benissimo nella vita reale: non tutti riescono a capire cosa le persone intendono con le parole e i gesti. Ovviamente questo non è colpa di nessuno, nonostante possa creare vari fraintendimenti. per questo la serie di Bojack Horseman può aiutare a sentirsi più in sintonia con gli altri e, magari, anche a sentirsi più capiti.
Scritto da: Morgana Stefanutti
Written by: Alice Franceschi
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