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L’acqua non fa solo ruggine?

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Powerful”- Major Lazer

Incredibile ma vero, l’acqua non serve solo a recuperare un po’ di coscienza dopo aver fatto serata: può persino ricaricare il cellulare. – che, se lo hai usato tutta la notte per trovare i tuoi amici in giro a Trastevere, può fare molto comodo.- 

Aspetta,  ma in che senso?

Non serve una ciotola di riso

Ora, l’acqua in sé per sé va un attimo lavorata: bisogna trasformare la potenza di fiumi e fiumiciattoli in energia elettrica pronta all’uso.
Semplice, no?  Se pensi sia così, vuol dire che non hai mai visto una centrale idroelettrica in funzione

Vedere per credere

Noi del YCB abbiamo avuto l’occasione, più unica che rara, di visitarne ben tre, molto vicine a Roma.  

Il meccanismo era chiaro: l’acqua entra dentro ad una macchina e fa girare delle pale, il trasformatore segue una specifica rotazione e poof, energia elettrica!

Nessuno, però, ci aveva preparato all’immensità delle macchine e del numero di professioni coinvolte per tenere tutto ciò, sotto controllo: i numeri scritti negli opuscoli non rendono per niente.

Forever young

Le turbine sono praticamente l’ultima cosa che si vede di una centrale: ad attirare l’attenzione, per prime, sono le centraline di controllo

In teoria, sarebbero computer che raccolgono i dati provenienti dai sofisticati sensori all’interno delle macchine e permettono di capire se  tutto procede bene. 

In pratica, sono delle scatole giganti piene di bottoni rossi che aspettano solo di essere premuti, – sono stata ferma perché non era il caso. Un pensierino, però, ce l’ho fatto-  degni sistemi di sicurezza per informazioni top secret

Io dico che, se fossimo andati a vedere 007, il film non avrebbe retto minimamente il confronto.

Adesso, tira fuori le costruzioni Lego che hai da qualche parte in camera: li vedi quei pezzi rettangolari rossi, gialli, blu e verdi? Ecco, immaginali incredibilmente più grandi e aggiungi un po’ di rumore in sottofondo: questa è la prima impressione che hai quando entri nel cuore della centrale. 

Bestioni enormi, destinati a durare più di vent’anni nonostante siano sempre in funzione, giorno e notte. – che uno già fatica a svegliarsi dopo una serata di vida loca.- 

Mille piccioni con una fava

Impressioni di chi è nuovo in questo mondo a parte,  gestire tutto non è uno scherzo

Per farti capire bene: se hai casa grande, con tutta l’acqua che passa per le turbine, ogni secondo, te la ritrovi distrutta in 1,2 e 3. 

Il che è spaventoso, ma a renderlo anche peggio c’è il fatto che basta un bullone leggermente allentato o una guarnizione piccina incastrata nel posto sbagliato per compromettere il funzionamento. 

Fortunatamente, ogni cosa è programmata per bloccarsi appena viene rilevato un parametro sballato, ma questo non vuol dire che si può stare tranquilli: c’è bisogno di prevedere tutto, perché ogni ostacolo è tempo perso, e mai quanto in questo settore, il tempo è denaro

Quindi, ad ognuno il suo: l’ingegnere idraulico dirà come posizionare le griglie per prendere più acqua possibile; 

Il geologo suggerirà come e dove scavare, modificando il corso d’acqua senza danneggiare l’ambiente circostante; l’informatico si occuperà dei dati e qualcun altro disegnerà le bellissime tavole di progettazione. – le macchine vengono interamente progettate, dalle pale ai bulloni.- 

Alla lista si aggiungono le tantissime aziende che si occupano di costruire e trasportare tonnellate (di peso e di fatto!) di macchinari, i tecnici che riparano i guasti e i guardiani, pronti a lavorare anche in piena notte, se necessario.

Hai provato a contare le professioni che ho nominato fino a qui? Non sono neanche la metà…

Madre e matrigna

Anche il comportamento del  fiume va considerato tra le variabili, perché è straordinario che riesca a fornire energia, ma voglio vederti ad asciugare le centraline con lo straccio per terra quando esonda: non si può fare

Quindi, l’intera centrale deve poter diventare un sottomarino, in grado di mantenere tutto intatto anche quando i livelli dell’acqua si alzano più della norma. 

Potrebbe essere necessario perfino costruire al di sotto del fiume, – noi siamo stati sotto al Tevere… Ci credi? – e allora serviranno altri ingegneri specializzati per la costruzione.

Tutto questo solo per permetterti di stalkerare la gente sui social usando energia pulita

Com’era? Semplice, no

Creare per distruggere

Manca solo un ultimo fattore da valutare: l’uomo, che ama distruggere tanto quanto adora creare. Le centrali hanno bisogno di uno sgrigliatore per liberarsi di tutti quegli oggetti che potrebbero ostruire il passaggio dell’acqua. 

Ma per la cronaca, gli oggetti dovrebbero essere rami, foglie, radici, non santini, né giocattoli di plastica né – giuro, non sto scherzando – motorini

Quante generazioni di ingegneri dovranno passare prima di vedere un fiume non inquinato?

Nuove sfide

La nostra generazione ne vedrà ancora parecchi di motorini, ma non scoraggiamoci perché, 

cari futuri ingegneri, ho una sfida per voi. 

Luca Vendittelli, ingegnere a capo del coordinamento alla manutenzione delle centrali costruite dalla sua società, – una tra le tante private del settore – che ringraziamo per averci concesso una visita nei segreti di ciò che, potenzialmente, rappresenterà il nostro futuro

ha citato Henry Ford durante il nostro giro: 

Quello che non c’è non si può rompere.
(Henry Ford) 

Chi sarà il primo a costruire un prodigio e dimostrargli che ha torto?

 

SCRITTO DA: ALICE 4D