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Pop corn del weekend: Parassiti Simbionti

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Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio: soprattutto di chi vi sta intorno da poco tempo. Iniziate a guardarvi intorno, perché la famiglia del film “Parasite” non si è accorta di nulla. Ecco a voi qualche curiosità e dei motivi per fare attenzione ad ogni minimo dettaglio di questo film premiatissimo e acclamatissimo dalla critica .

Fuori dagli Schemi

La storia inizia quando un amico della famiglia “Kim”, chiede al figlio maschio Ki-woo, se lo può sostituire come insegnante di inglese presso i ricchissimi Park . Facendo leva sull’ingenuità dei Park, i Kim, essendo sul lastrico, si ingegnano per far assumere ogni membro della famiglia nella villa, non rivelando le loro origini, e diventando dei veri e propri parassiti. Solo dopo aver scoperto la presenza di un uomo in un bunker nascosto, i Kim si rendono conto di essersi cacciati in un bel guaio.

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C’è un motivo se questa commedia-drammatica Sudcoreana ha ricevuto una miriade di premi, tra i quali anche la Palma d’oro di Cannes e 4 Oscar. Ogni personaggio ha una caratterizzazione unica, e la stessa cosa vale per le colonne sonore che, grazie a Jung Jae-il, danno al tutto un senso di ansia e malinconia. Parlando di musica, è obbligatorio citare la scena di “In Ginocchio Da Te” del nostro Gianni Morandi, che, soprattutto a noi italiani, fa venire un gran sorriso.

Messaggi per il mondo 

I messaggi nascosti, in questo film, non mancano. Il sole, per esempio, si vede solo quando Ki-woo entra nella villa dei Park. Fino a quel momento, si è vista solo la casa dei Kim, avvolta da un’atmosfera oscura e angosciante incrementata dalle tristi lampade al neon. Così, la ricchezza è accompagnata dal buon umore, e la povertà dal rancore e dalla tristezza. Anche la pioggia è usata in maniera metaforica: verso la metà della pellicola, i Kim sono costretti a scappare per salvare la loro casa da un diluvio. Stavano provando, in tutti i modi, di scalare le classi sociali, ma vengono fatti scivolare dall’alto della città, dove risiedono i Park, fino ai bassifondi dai quali sono venuti.

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Un altro messaggio non da poco, è la reazione delle due famiglie al diluvio. Da una parte i Kim, che hanno perso la loro casa e che vedono i loro sforzi di una vita andati in fumo, e dall’altra abbiamo i Park, che neanche si sono accorti di quel che è successo, dicendo che, grazie a quella pioggia, l’aria è stata purificata dallo smog della città. Proprio in questa scena si vede la grande critica alla società Sud Coreana, –ma, volendo, alla società in generale-; chi è ricco diventerà sempre più ricco, chi è povero diventerà sempre più povero.  Ma c’è una seconda critica alla società che, in sé, racchiude tutto il significato profondo del film: i Park consumano e sperperano tutto, pur di vivere nel modo migliore possibile.

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Per questo, famiglie come quella dei Kim, che non hanno nulla, devono comunque stare ai capricci dei più ricchi, per mantenersi. Chi sono, quindi, i veri parassiti?

Il titolo del film non si riferisce ai Kim o all’uomo nel bunker, ma proprio ai Park. E al contrario di quanto potessimo immaginare, i parassiti si trovano ovunque, anche nei posti meno sospetti.

Scritto da Riccardo Riccioli