Fronteretro: Capitano prezzo alto
Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ship in a Bottle”- fin
Vorrei trovare una poesia così coinvolgente da far saltare in piedi sul banco per il solo entusiasmo di averla letta, che abbia dei versi così belli da trascinare nella lettura anche i più scettici scienziati. Dico vorrei perché questa è una ricerca difficile: le poesie sanno essere complicate, a volte troppo astratte, altre troppo crude ed il confine è paradossalmente sottile. Ma siccome è già successo che degli alunni salissero sui banchi recitando versi, voglio sapere cosa li ha spinti a scegliere proprio “O Captain! My Captain!”.
Caduto, gelido
L’iconica scena finale di “Dead Poets Society” – tradotto in italiano come “L’attimo fuggente”- trasuda passione, ma sarebbe potuta concludersi con qualsiasi altra poesia della letteratura inglese: avrebbero potuto citare Shakespeare, per esempio.
Allora perché Whitman e perché questa poesia?
Qualcuno lo saprà già, qualcun altro si troverà delle informazioni utili per i prossimi anni: “O Captain! My Captain!” è stata scritta per celebrare la fine della guerra civile americana, ma anche per piangere la morte del presidente Lincoln.
“ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce rosse di sangue,
là sul ponte dove giace il Capitano,
caduto, gelido, morto.”
-Walt Whitman
E il capitano, qui, è proprio Lincoln.
Volti ansiosi
Sollievo e gioia per la fine della guerra si alternano, quindi, alla disperazione per la morte del capitano, un padre più che una semplice guida.
“O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane;
risorgi – per te è issata la bandiera – per te squillano le trombe,
per te fiori e ghirlande ornate di nastri – per te le coste affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;”
-Walt Whitman
L’obiettivo è stato raggiunto e tutti festeggiano: suonano le campane a festa, squillano le trombe, ma il capitano non potrà mai sentirle. A quale prezzo è stata vinta la guerra?
Il prezzo più alto
Essere eccitati per un lieto fine è normale, ma Whitman è intenzionato a farci riflettere sui sacrifici fatti affinché “vissero tutti felici e contenti”.
Mentre il popolo festeggia, uno di loro si ferma a pensare: vincere la guerra pagando con la vita; diplomarsi in modo meccanico, perché va fatto, senza che lo studio procuri anche il più minimo piacere. Il professor Keating, del film, sa di cosa sto parlando. I suoi alunni mi hanno semplificato il lavoro trovando il significato nascosto dietro la triste storia del capitano: battere i piedi sul banco è una presa di coscienza. I prezzi per raggiungere determinati obiettivi non possono essere troppo salati.
Scritto da: Alice 5D