lorem ipsum blabla bla

8 mm: provocazione in allegato

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Lost in the Fire” – Gesaffelstein, The Weekend

Saper provocare è un’arte sopraffina; incompresa, ma pur sempre un’arte, perché gli argomenti con cui dare fastidio sono sempre gli stessi e farlo in modo originale è molto complesso.

Detto ciò; sesso. Ora che ho la vostra attenzione, possiamo parlarne in modo diverso, provocatorio.

Forget about love

Lars Von Trier è un regista danese che odia il buonismo cattolico ed è famoso, nella scena del cinema mondiale, per le sue atmosfere cupe e a volte depresse.

Allontanato più volte dai grandi festival internazionali per le sue dichiarazioni controverse in conferenza stampa, è il maestro indiscusso della provocazione

Solo un regista così poteva partorire un progetto come quello di Nymphomaniac, narrazione cinematografia sulla ninfomania che ha suscitato talmente tanto scalpore, da non riuscire neanche a trovare una distribuzione italiana, quando uscì nel lontano 2013.

Che dire: forget about love; come recitava lo slogan pubblicitario dell’epoca. Perché questo film ha fatto paura al cast stesso

Allegato

Non c’è niente di più finto delle scene erotiche nei film, ma parlare di Nymphomaniac come un film normale significherebbe fare un’ingiustizia a tutti quelli che ne sono rimasti scandalizzati.

Lars Von Trier aveva inizialmente dichiarato che sarebbe stato tutto vero, dalla prima all’ultima scena spinta, – e in un film dedicato alla ninfomania ce ne sono parecchie- tanto che la produzione aveva chiesto all’attore Shia LaBeouf di allegare nel suo fascicolo, oltre alla classica foto di presentazione, una sua foto nudo.

Niente di strano, finché non ha letto l’avvertimento proprio all’inizio della sceneggiatura:

“Tutto quello che verrà fatto nel film verrà fatto per davvero. Gli atti illegali saranno filmati in maniera sfocata. Von Trier è pericoloso. Mi fa paura”.
-Shia LaBeouf

Alla fine, le scene esplicite sono state girate con l’aiuto della CGI e di attori porno, ma la discussione su questo film va oltre quello che è successo o meno sul set.

L’arte non è acqua

Fino a dove può spingersi il cinema d’autore per essere ancora considerato tale?

Inutile dire che state già cercando il film da qualche parte. Io lo so

Per rendervi la vita più semplice vorrei dirvi dove cercarlo, se su un sito porno o un’altra piattaforma, ma questo film non ha una collocazione critica chiara.

Per qualcuno è semplicemente geniale. Discutere di un grande tabù in modo così crudo, quasi violento, libero da ogni tipo di buonismo e condizionamento fatto per vendere biglietti. Sublime.

tratto da Nymphomaniac

Per altri è semplicemente brutto. Non ha una trama  particolarmente strutturata, non è arte ma semplicemente un triste susseguirsi di scene che descrivono la parte animale dell’essere umano. Fine.

E allora, seguendo quest’ultima logica, non meriterebbe mezza delle belle parole spese dalla critica .

Qualcosa di nuovo

Oppure, per proporre una terza ipotesi di critica, il sesso è davvero un tabù e noi non abbiamo la più pallida idea di come considerarlo. Bello? Libero? Osceno? Pubblico? Privato?

Uno scontro eterno tra conservatori e progressisti, radical chic affascinati da una provocazione che capiscono solo in parte e schietti cinefili senza peli sulla lingua. Una volta visto, saprete se schierarvi con una delle due parti o meno.

Sicuramente, il regista sa di aver prodotto qualcosa di nuovo, che definisce lui stesso a tratti “banale” e “brutto”, come a scusarsi. Un provocatore.

A casa mia si chiamerebbe in un altro modo. Ma provocatore ce lo faremo andare bene lo stesso.

Scritto da: Alice 5D