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Favole… ma non per bambini

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Kingdom Dance” – Alan Menken

Se sotto sotto siete ancora dei bambini, magari appassionati dei film Disney, vi consiglio di spegnere telefono, computer… o qualunque dispositivo stiate usando per leggerci, perché quello che sto per scrivere non vi piacerà affatto.

Le favole che ci hanno raccontato da piccoli non erano altro che la versione a lieto fine di storie dal finale – e dallo svolgimento – decisamente più horror.

Specchio Specchio

Non potevo non iniziare con il classico Disney più vecchio e più famoso di tutti: Biancaneve e i sette nani.

Dopo aver subito la morte della madre, la povera Biancaneve, appena quindicenne, si ritrova a vivere con una perfida matrigna: la regina cattiva, gelosa della sua bellezza

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Morto anche il padre, la perfida regina non ha più ostacoli e decide di sbarazzarsi di Biancaneve, ordinando a un cacciatore di ucciderla

Fin qui le storie coincidono, ma è a partire da questo momento che l’originale prende una piega molto più macabra.

Al cacciatore viene chiesto come prova di portare alla regina il cuore e i polmoni della ragazza, ma lui non ce la fa e al suo posto uccide un cinghiale. Così, porta i suoi organi alla matrigna che, per festeggiare, ci banchettasi, avete capito bene -. 

Scoperto l’inganno, la matrigna tenta di uccidere Biancaneve da sola e arriva quasi sul punto di riuscirci per ben due volte, ma, purtroppo, non c’è due senza tre e la terza volta riesce a farle mangiare la famosa mela avvelenata, che la fa cadere in un profondo sonno.

I sette nani, convinti che sia morta, la mettono in una bara di cristallo, dove la troverà il principe azzurro; ma non è finita qui. Dopo essere stata salvata, Biancaneve invita la regina al suo matrimonio, dove la costringe a ballare con delle scarpe di ferro roventi, fino allo sfinimento

Non so voi, ma io, il film, lo ricordavo diverso.

Esistono anche due versioni cinematografiche, che sono una via di mezzo tra la storia originale e la rivisitazione Disney: Biancaneve e il cacciatore e Il cacciatore e la regina di ghiaccio; l’ultimo riesce a essere insieme un prequel e un sequel del primo film. 

In fondo al mar

Bene, scordatevi subito quella canzoncina tanto carina cantata da Sebastian, il granchio amico di Ariel, che cerca di convincerla a rimanere sott’acqua. Nella storia originale non esistono né lui né il pesciolino Flounder, ma quello che sto per dirvi è molto peggio. 

La versione della Sirenetta di Andersen ha qualche dettaglio diverso. Iniziamo dal fatto che ad Ariel, quando si innamora del principe, non basterà perdere la voce per avere delle gambe e poterlo conquistare, ma perde proprio la linguadecisamente più macabro -.

Il finale, però, è la parte più triste di tutta la storia: la sirenetta, dopo aver rinunciato alla propria lingua per inseguire il suo amore, si ritrova con il cuore spezzato dallo stesso, che si innamora di un’altra ragazza.

Ad Ariel viene proposta una soluzione: uccidere il principe, per tornare sirena e poter ritrovare la sua famiglia nel regno marino. Le sorelle tentano di aiutarla e scambiano i loro capelli per un pugnale, che le consegnano. La sirenetta, però, non riesce a uccidere il principe e così si butta in mare, trasformandosi in schiuma.

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Ora non ci resta che aspettare il 2023 per vedere la live action La sirenetta.

Raperonzolo

La conosciamo meglio come Rapunzel, ma il suo vero nome è un altro e la sua vera storia anche.

Rapenzolo viene rinchiusa in una torre dalla matrigna, che le impedisce così di avere contatti con chiunque all’infuori di lei.

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Un giorno un bel principe la trova e aiutandosi con i lunghi capelli della ragazza si arrampica su per la torre; i due si innamorano e inizia la loro relazione. 

La matrigna li scopre e decide di punire entrambi: taglia i capelli alla figliastra e si sostituisce a lei. Quando il principe arriva ai piedi della torre inizia ad arrampicandosi con l’aiuto dei capelli, ormai tagliati, che tiene la matrigna. 

Quando si trova abbastanza in alto, la matrigna lascia andare la presa e lo fa precipitare su un cespuglio pieno di spine, che lo accecano.

Così il principe vaga per mesi nel deserto, cercando invano la torre di Raperonzolo.

Si pensa che la Disney stia già lavorando a una live action su questa storia,  ma la versione a lieto fine. 

Spero che oltre ad aver distrutto la vostra infanzia vi abbia anche fatto capire che a volte serve sognare un po’ per trasformare delle brutte storie in altre dal finale… più magicoin perfetto stile Disney -. 

Scritto da: Margherita, 5D