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Pasta: nutrire l’anima

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “MAMMAMIA” – Maneskin

Non esiste stereotipo più realistico al mondo: gli italiani come grandi mangiatori di pasta.

Pranzo, cena e se possibile, anche colazione: rimaniamo terribilmente scandalizzati, quando in Inghilterra, viene usata scotta come side dish o quando in America ci “buttano” sopra il ketchup.

Che poi, può piacere o no, ma una cosa è certa: non c’è Italia senza pasta.

E ne esiste un tipo per ciascuna sfumatura del nostro carattere.

SOS menu

Dal trentino a Lampedusa, ognuno ha il suo formato di pasta tradizionale, – senza contare le variazioni di nonne e zie, che non basterebbe una vita per elencarle tutte.- con dei nomi che i forestieri delle altre regioni non hanno mai sentito.

Ecco alcuni tipi di pasta poco conosciuti e la personalità che meglio si addice ad ognuna.

Al confine

Partiamo con i nomi più strani ed impronunciabili: cjarsons, chnefflenne e shtridhelat.

I primi ricordano dei ravioli, ma con dei ripieni molto particolari al limite del dolce e sono tipici del Friuli.

I secondi sono gnocchetti valdostani cotti nel burro, – praticamente sudi solo a pensarci.- mentre gli shtridhelat, per quanto suonino tedeschi, sono una pasta lunga tipica della Calabria.

I giusti formati di pasta per chi vorrebbe diventare poliglotta ma: “a chi va di studiare un’altra lingua”?

Troppa fatica, meglio mangiare.

Stella stellina

Pasta

Poi ci sono quei tipi di pasta che sono al limite tra la minestrina per bambini e i piatti stellati.

Fregola, cavatelli, malloreddus: per quanto ci voglia parecchio per cuocerla, è pasta corta buona sempre, come la fai la fai.

Per chi sente la necessità di nutrire il proprio bambino interiore con un tocco di classe: basta un po’ di minestrina al formaggino.

Tagliatelle di nonna Pina & co.

Le paste lunghe si somigliano tutte: cambia solo il nome e la forma, cilindrica oppure appiattita .

In Umbria si chiamano strangozzi, in Toscana pici, in Veneto bigoli e in Liguria bavette. Ci sono anche gli ziti napoletani, che spesso però vengono spezzati.

Il piatto perfetto per i più precisi: trovate tutte le differenze.

La regina

E non poteva mancare la regina della pasta: la lasagna.

Intramontabile e famosa in tutto il mondo almeno tanto quanto le fettuccine Alfredo, – famosissima ricetta italiana che nessuno fa in Italia.- a quanto pare ha una gemella marchigiana chiamata vincisgrassi.

Un piatto, che si dice fu preparato per il generale austriaco Windisch Graetz, il quale si batté per difendere Ancona dalle truppe napoleoniche nel 1799 – provate a dire il nome tutto attaccato con uno spiccato accento italiano: esatto, “vincisgrassi”.-

Insomma, amanti della storia, preparate i vincisgrassi per cena e avrete una nuova storia da raccontare a tavola per fare colpo su tutti.

Una posata

Ripescando ricordi lontani o cercando nuovi spunti: per curarci un po’ basterebbe solo una forchettata.

Scritto da: Alice – 4D