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Fronteretro: spremere gli ingranaggi di un’arancia

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Symphony No. 9” – Ludwig Van Beethoven

Arancia Meccanica è uno di quei film che vanno visti almeno una volta nella vita: sicuramente, molti ne avranno, quanto meno, sentito parlare. – se non l’avete visto, fatelo. Ma non incolpate me per gli incubi… Mezzi avvisati mezzi salvati.- 

 Sapevate che, in realtà, il capolavoro di Kubrik è tratto da un libro

A clockwork orange

E’ questo il titolo originale del romanzo fantapolitico di Anthony Burgess, che si ispira ad un’esperienza drammatica vissuta a Giava, in Indonesia: la sua ragazza venne pestata e violentata ferocemente.

Se il luogo dell’accaduto sembra irrilevante, in realtà è cruciale per comprendere il titolo del libro.

Anche perché, cosa c’entrano le arance con una banda di ragazzini che va in giro a pestare gente per divertimento

L’italiano non va bene…

Diciamo che, in questo caso, la lingua non ci aiuta: il romanzo fu pubblicato in Italia con il titolo di Arancia ad orologeria, letteralmente tradotto dall’inglese. 

Peccato che quest’espressione, in italiano, non abbia alcun senso. In cockney, invece, – in dialetto londinese –  la frase “strano come un’arancia ad orologeria” era usata per descrivere qualcosa o qualcuno di apparentemente normale dall’esterno, ma che nasconde segreti assurdi sotto la superficie.

Che, a pensarci, avrebbe anche senso: Alex, protagonista della storia, sembra un ragazzo normale agli sconosciuti, – oddio, mica tanto: che fosse un po’ psicopatico si capiva. Ma non è questo il punto. – fino a quando non si scopre che è a capo di una banda di criminali. 

Invece, il significato è ancora più profondo di così.

Ma neanche l’inglese.

 Orang, in malese, significa persona.in giavanese diventa “urang” ma insomma: poco cambia.- 

Adesso arriva la parte bella: secondo Burgess, l’uomo sarebbe una creatura che agisce in modo meccanico e non concepisce altra realtà al di fuori di bene o male

Chi è cattivo è cattivo sempre, chi è buono è buono sempre: non esistono sfumature nel mezzo.

Quindi, una “persona ad orologeria” sarebbe proprio come una “bomba ad orologeria”: normale in superficie, ma pronta ad esplodere in qualsiasi momento. 

Il finale che non c’è

Fino a qui, ci sta tutto. Però chi decide cosa è bene e cosa è male? Se conviene che siamo tutti buoni, allora come convertire i cattivi e cosa succede loro dopo che sono diventati socialmente accettabili?

Oltre al titolo, il libro nasconde il finale… Nel senso che non c’è proprio. O almeno, non nella versione occidentale. 

Fu una scelta voluta quella di non pubblicare l’ultimo capitolo, perché considerato deludente e noioso. 

Chissà, magari Burgess voleva dare un po’ di speranza al lettore, – che ha letto di scene atroci fino alla fine… Un po’ di speranza ci vuole  – oppure la scena finale era troppo cruenta per essere letta.

Cosa ci sarà mai scritto in questo ultimo capitolo?

 

SCRITTO DA: ALICE 4D