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YCGames: E se i Pokemon fossero spiriti?

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Ghosts”- Michael Jackson

Un capitolo fondamentale della nostra vita è sicuramente l’infanzia: giornate spensierate, compiti inesistenti, ma, soprattutto, giochi. Fra questi ricordiamo tutti come le carte Pokémon fossero un pilastro fra noi bambini  –Yu-Gi-Oh anche eh!-. Ma, puntualmente, vi era un’altra sottocategoria a costituire “la trinità” dei giochi di personaggi collezionabili: gli Yo-kai. Se pensate che le cose accadano per caso, questi spiriti combina-guai vi faranno ricredere.

Una storia posseduta  

Yo-kai spiriti

Ph.Credits @vinksy2002 su Pixabay.com

Molti si chiederanno: “Che cosa sarebbe?”. Yokai Watch è una produzione di Level-5 – si, sono quelli di Inazuma Eleven – uscito nel 2013 e spopolato in tutto il mondo, soprattutto nel Sol Levante. Come Pokémon, è partito tutto dalla saga videoludica, e poi è approdato su streaming per un pubblico principalmente infantile. Tuttavia, si rivelò un gran successo anche in ambienti “adulti”, con un grande periodo di influenza su YouTube. Questa saga era talmente conosciuta che si decise di realizzarne un anime, ripreso dall’omonimo manga pubblicato in concomitanza del gioco, permettendo successivamente l’uscita degli articoli collezionabili.

Yo-meccaniche 

Giappone

Ph credits @Diana Lisunova su unsplash.com

Per quanto riguarda il gameplay, cioè le meccaniche di gioco, è completamente diverso rispetto a quello di Pokemon. Di fatti, le formule di combattimento permettono l’utilizzo di 6 Yo-Kai, spiritelli dispettosi, intercambiabili per turno, mentre in Pokèmon uno solo per volta- a eccezione di modalità alternative -, e soprattutto una battaglia automatica, nella quale non dobbiamo scegliere noi le mosse ma – da veri pigri  – sarà fatto tutto dai nostri compagni spiritati. Dovremmo successivamente guardarli e, con strumenti di guarigione ottenibili per il gioco, curare da eventuali attacchi ricevuti.

Oltre a questo, un’enorme differenza si trova nel sistema di “cattura”. Mentre nel versante Pokémon le bestie da combattimento vengono catturate lanciandogli una palla addosso – cosa che ha scaturito più polemiche di quanto si pensi – in Yokai Watch sarà lo Yo-Kai stesso a decidere se darci la sua medaglia, cioè l’oggetto per invocarlo, oppure no. Per fare questo, bisognerà dare all’avversario doni e cibo per aumentare la possibilità, rendendo il tutto un po’ più divertentee soprattutto meno invasivo -.

Con furore dal Giappone 

Giappone

Ph. Credits Mylène Larnaud su unsplash.com

Ogni volta che iniziamo, o finiamo, un nuovo gioco -almeno per me è così-  vogliamo quasi sempre sapere curiosità a riguardo, e per nostra fortuna con Yokai Watch possiamo non solo conoscere curiosità sul gioco, ma anche leggende che riguardano la vita vera, perché è proprio da queste storie che nascono i personaggi principali. Tra gli Yo-kai più iconici sia nel gioco che nella realtà ci sono sicuramente i Kappa, delle creature umanoidi con dei tratti che ricordano delle rane, che abitano nei fiumi e sono famosi per avere una “scodella in testa”, per loro di vitale importanza- letteralmente-.

Se nel gioco questi Yo-kai sono molto tranquilli e passano la loro vita a pescare e nuotare nei fiumi, anche nella leggenda originale saranno così, no? No. Nella leggenda originale questa creatura apparentemente innocua causa molti guai, che vanno dai più innocenti ai più cruenti, non vi sto a dire quali. Proprio per questo, in alcuni luoghi vicino ai fiumi in Giappone si possono trovare dei cartelli di avviso che mettono in guardia.

Da quando i muri parlano?

Giappone

Ph.Credits @Jordimeow su pixabay.com

Altri Yo-kai molto presenti nel gioco sono tutti quelli che hanno la forma di un oggetto, come cappelli, bambole, ma anche muri; anche se può sembrare un po’ impossibile, tutti questi tsukumogami, ovvero oggetti che ospitano un’anima, sono yokai esistenti davvero- se così si può dire- e proprio come nel gioco “nascono” quando gli oggetti diventano vecchi. Uno degli esempi più comuni, presente anch’esso nel gioco, è il Karakasa, uno Yo-kai con la forma di un ombrello con due braccia, una gamba, un occhio e una bocca. Mentre, nella realtà, questo spirito non ha un ruolo preciso e appare solo nelle storie e nei dipinti, nel gioco invece, questo simpatico yokai riesce a far piovere all’improvviso, e così anche a far smettere- forse è per colpa sua che ci si prende il raffreddore da un giorno all’altro-.

Ci sarebbe ancora tanto di cui parlare nel mondo degli Yo-kai, ma essendo tanti non si possono nominare tutti. Ricordatevi solamente che se un giorno vi viene il torcicollo o se – addirittura – vi innamorate, c’è probabilmente uno spiritello vicino a voi – queste affermazioni hanno scopo puramente ludico, prive di fondo religioso o scientifico-.

Scritto da: Francesco Apruzzesi e Cristina Beraldo