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Sigle: messaggi in codice

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “New Slang” – The Shins

Ormai i social, il web e persino le nostre chat sono diventati pieni di sigleA volte, ci può capitare di ricevere un messaggio contenente questo strano linguaggio in codice e, a quel punto, si hanno due scelte. La prima è chiedere cosa significa, ma sappiate che questo spesso causa un invio compulsivo e ripetitivo di sticker con scritto “Ok boomer” dal nostro interlocutore. La seconda è cercare su Google o sui social se troviamo la risposta al nostro dubbio, ma potrebbe volerci del tempo. Così, per avere un’idea generale delle sigle più diffuse, eccone alcune, con il rispettivo significato letterale e “interpretativo”!

LOL, risata assicurata!

Sigle

Ph. Credits @Stefan Schweihofer su pixabay.com

Dubito fortemente che ci sia qualcuno che non sappia in che contesto si usa questo acronimo, ma magari, per chi non fa parte delle ultime generazioni, non è nemmeno così scontato. E poi scommetto che c’è qualcuno che sa perfettamente quando usare questa sigla, ma che non ne conosce il significato letterale, che è “Laughing Out Loud”, cioè “Ridendo rumorosamente”. Una valida alternativa al classico “AHAHAH” o all’emoticon che ride – che ormai, è un po’ passato di moda! -.

ASAP, ti conviene sbrigarti!

Sigle

Ph. Credits @alan9187 su pixabay.com

Se qualcuno vi dovesse scrivere di mandargli qualcosa “ASAP”, vuol dire che è una persona rispettosa delle vostre priorità, ma che comunque ha una certa urgenza. Infatti, “ASAP” significa “As Soon As Possible“, cioè “il prima possibile”. Perciò, non prendetelo come un modo per mettervi fretta, ma come un’esigenza abbastanza importante.

OT, di palo in frasca

OT” si usa molto in conversazioni online, o addirittura in discussioni, perché quando qualcuno esce dall’argomento, va fuori tema, si parla proprio di “Off Topic”. In un altro contesto, può essere una digressione, una piccola parentesi che esce dal topic centrale di cui si sta parlando. Nello “slangitaliano si usa il modo di dire “Saltare di palo in frasca”!

Insomma, le sigle da imparare sono tante, ma, come in tutte le lingue, la pratica è il miglior modo per scoprirne di più. Del resto, non abbiate paura di essere chiamati boomer, non è colpa nostra – sì, ne faccio parte anche io – se non abbiamo una conoscenza approfondita delle sigle anglosassoni!