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Cultura

B.B. King: “Live in Cook County Jail”

today7 Dicembre 2020

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “The Thrill is Gone” – B.B. King

Se c’è un genere musicale in grado di parlare ai disperati, ai reietti, agli emarginati, ai sofferenti, quello è il blues. Lo stesso termine nasce dall’espressione “to have the blue devils” “avere i diavoli blu”, col significato di “essere triste”. L’espressione risale al XVII secolo e si riferiva principalmente allo stato allucinatorio che nasce in seguito alle crisi di astinenza da alcol.

Da quel momento in poi il termine “blue” verrà appunto utilizzato per indicare uno stato di tristezza. E sono proprio la tristezza, la disperazione e la sofferenza che caratterizzano il genere del blues, soprattutto nelle sue prime espressioni. Basta ascoltare una canzone di Robert Johnson, l’uomo che vendette l’anima al diavolo in cambio di un talento musicale senza pari, e si percepisce subito lo sconforto che scaturisce dalla sua voce, un urlo strozzato, un lamento senza fine.

Non è quindi un caso se uno dei più famosi bluesmen della storia, sua altezza reale BB King, decise di suonare alcuni dei suoi pezzi nella Cook County Jail, un penitenziario di Chicago. Non è un caso proprio perché il blues ha avuto origine nelle piantagioni, nelle prigioni, come canto popolare, in quei luoghi in cui la gente si sentiva oppressa, triste.

Il concerto

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La copertina dell’album

Il concerto si tenne il 10 settembre 1970, due anni dopo un altro famoso concerto tenuto da un altro famoso artista: quello di Johnny Cash nella Folsom State Prison, in California. L’idea del concerto venne al Direttore dello stesso penitenziario, Winston Moore, che approcciò il bluesman mentre suonava al nightclub Mister Kelly’s di Chicago. King accettò e quando riferì alla sua etichetta discografica, la ABC Records, che avrebbe suonato per dei detenuti, i dirigenti dell’etichetta gli dissero di portare con sé i giornalisti e gli strumenti necessari per la registrazione.

Il concerto si tenne nel cortile della prigione, dove si era radunata la folla dei detenuti, più di duemila, per la maggior parte molto giovani, sulla ventina, e quasi tutti afroamericani. Dopo una breve presentazione da parte del direttore, seguita dai fischi dei carcerati, BB King fa il suo ingresso insieme alla band.

Quando cominciò a suonare, nessun fischio partì dalla platea. Commozione e gioia erano le due emozioni che scaturivano dalla folla. Le note del bluesman avrebbero ridato speranza a quelle persone, cui la vita come la conoscevano sembrava ormai inaccessibile. Per qualche ora, i detenuti dimenticarono la loro prigionia, completamente stregati da classici di King come The Thrill is Gone e Everyday I Have the Blues. E la potenza del blues è proprio questa, la capacità di parlare a coloro che non hanno più nulla. Il blues è un lamento dietro cui si cela sempre la speranza di tempi migliori.

Written by: Tommaso Natale

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