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Lapalissiano, Watson!

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “The Game is On” – David Arnold, Michael Price

Troppe persone, ogni giorno, dicono cose ovvie senza pensare troppo, proprio come John Watson.

Della serie “Sherlock Holmes me spiccia casa”, ecco tutto quello che c’è da sapere su un aggettivo – che sicuramente non hai mai sentito – per descrivere cose dette solo per sprecare fiato.

C’era una volta

Pavia, 1525: per ripassare al volo storia, Francesco I sta litigando con Carlo V per la supremazia in Italia.

I due eserciti si scontrano in battaglia e a vincere sono proprio i francesi, guidati dal valoroso comandante Jacques de Chabannes, signore di La Palice. – che si scrive così ma si legge “La Palìs”… Ricorda qualcosa?

Il povero signore muore lì, a Pavia e tutti i suoi soldati decidono di scrivergli un commovente motivetto musicale con cui celebrarlo al funerale… O almeno ci provano.

Lo spelling in francese è impossibile

L’idea era di scrivere una frase del tipo: “Se non fosse morto, farebbe ancora invidia”.

Un gesto carino, sicuramente, – anche se io l’ho interpretata come: “Era vecchio, ma per l’età che aveva, non era male.”- se non fosse che hanno sbagliato clamorosamente.

Galeotto fu il copista: da “il ferait encore envie” (“farebbe ancora invidia”), la seconda parte del motivetto diventò “il serait encore en vie”, tradotto come “sarebbe ancora in vita”.  

Grazie al…

Quindi, il prodotto finale uscì fuori così:

“Se non fosse morto, sarebbe ancora in vita.” 

Beh, che dire: ci sono Grazia, Graziella e l’ultima la conosci anche tu. Mi appello alla terza per dire che questa è abbastanza ovvia come affermazione.

E non si limitarono esclusivamente al canto funebre: la frase apparve anche sul necrologio, nella variazione: “un quarto d’ora prima di morire, era ancora in vita”.

Insomma, pensare al generale convinto di passare alla storia per aver vinto la battaglia e ricordato, invece, per un errore grammaticale, mi spezza il cuoricino.

Finali romantici

Da qui, lapalissiano viene usato per indicare qualcosa di inutile, ovvio, scontato, una parola elegante da sostituire all’iconico “elementare” di Sherlock.

La ragione più bella per usare questa parola? Dal momento che in pochissimi la conoscono, zittirà sicuramente i logorroici, troppo impegnati a cercare di capirne il significato.

“Le parole sono la più potente droga usata dall’uomo” (Rudyard Kipling)

 

SCRITTO DA: ALICE, 4D