Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Non sai” – Juma
Avremmo potuto scrivere di Juma iniziando con le sue canzoni e ne sarebbe comunque venuto fuori un buon articolo. La prima parte l’avremmo argomentata tentando di capire quale sia il suo genere: un rap morbido, melodico, con una base soul; nella seconda, invece, ci saremmo divertite a sviscerare i suoi testi, condendo la descrizione con “parole nostalgiche e malinconiche”.Ma se è vero che non c’è nessuno in grado di descrivere la musica meglio di chi l’ha prodotta, perché non lasciamo parlare proprio il nostro artista?
Così, eccoci sedute a tavolino negli studi divoicebookradio.com, con un caffè tra le mani e qualche domanda sul taccuino, alla scoperta della new entry di Youth Beats.
Juma, foto da ig di @jumhashim
Tutto inizia… dal nome
“È un po’ come le bolle, mi gonfio di ansie piano piano, a tal punto da sentirmi male. Solo con la musica posso sfogarmi.” -Juma
La musica è da intendersi come un bozzolo morbido in cui rassicurarsi, un vero mezzo per rilasciare e riorganizzare i pensieri. È un mondo molto ampio e complesso che lascia l’ingresso spalancato a chi riesce ad abbandonarsi su una base. Proprio per questa libertà, Juma ha la possibilità di ammorbidirsi e mostrarsi per com’è, a partire dal nome. Ci ha dichiarato che su carta risulta come Giacomo Hashim Nassor e che Juma – in africano, Venerdì-, oltre ad essere il suo nick d’arte, è anche il nome che i genitori gli avrebbero voluto affibbiare.
La ragione di questa scelta è relativa agli stereotipi che, purtroppo, ancora veleggiano nell’aria. Juma, infatti,gli avrebbe precluso alcune strade o, peggio, lo avrebbe potuto rendere oggetto di discriminazioni. Così, ecco che, almeno nella musica, trova spazio di pensarsi libero.
Un diario pubblico
Ve la sentireste mai di rendere pubblico il vostro diario segreto? Immaginiamo proprio di no. Ecco giustificato il sacchetto – anzi, saccone – di canzoni non pubblicate, che Juma conserva in tasca. Addirittura, ci racconta di aver scritto un pezzo che si chiama “Perchè non pubblichi”! Poi, a distanza di un anno, riascoltando dei brani, si è sentito finalmente pronto a farsi avanti. Dalla pubblicazione del primo singolo “Capirai” su Youtube e Spotify, è stato un crescendo – date un ascolto anche a “Non sai” – che lo ha portato alla folla. Un suo amico PR ha colto l’occasione al volo e gli ha proposto di partecipare ad un evento live. Da lì, le voci sono corse veloci, tant’è che proprio di recente si è esibito lungo i palchi delle feste d’istituto del Virgilio e del Tasso, entrambe con il pienone.
Investire per migliorare
Molte demo di Juma sono nate in uno studio made at home con un’armadio insonorizzato grazie a strati e strati di felponi. Ridacchiando però, il nostro artista ci rivela che da quando ha preso sul serio questa sua passione, non bada più a spese. Dai soldi che sta mettendo da parte per produrre in una sala di registrazione professionale, ai corsi online per imparare a sviluppare un brano a partire dalle basi. È proprio su quest’ultimo che Juma si sofferma, spiegandoci quanto in realtà sia fondamentale per un artista alle prime armi studiare la teorica musicale e la tecnica che si celano dietro la produzione di una canzone.
“Questo corso mi sta insegnando anche a riscoprire i grandi della musica, specialmente il cantautorato italiano.” –Juma
Di certo però, non si ascolta solo De Andrè, Dalla e De Gregori – la lista è chilometrica -. Altri artisti hanno avuto e hanno una grande influenza su di lui, ma sono talmente tanti che è difficile citarne uno specifico. Juma è l’autocritica fatta persona. Passa le ore con le beatsalle orecchie e i suoi pezzi in riproduzione per capire come e cosa migliorare.
Juma in live, foto da ig di @jumhashim
Positivo
Per Juma, migliorare significa lavorare su se stessi. Grazie alla scoperta di un nuovo stile di vita, incentrato sulla meditazione, il nostro artista sta imparando a riordinare la propria mente a partire dal riconoscere e allontanare i pensieri intrusivi, che spesso nascono da insicurezze e paure. Spesso si preferisce partire prevenuti e lasciar perdere a priori, piuttosto che dover affrontare un fallimento. Eppure dovremmo imparare a farci coraggio e rischiare il tutto per tutto.
“Buttatevi. Provate e sbagliate. È normale che le prime volte sia difficile, ma la soddisfazione che si ha nel superare uno sbaglio è bella.” – Juma
Così si conclude la nostra chiacchierata, con una nota di ottimismo e qualche vibrazione zen da cavalcare. Chissà se rivedremo Juma in veste di sportivo, in qualche gara assurda, oppure su un palco con gli occhiali da sole e i riflettori addosso; potrebbe darsi che, contro ogni aspettativa, lo ritroveremo in cima ad una montagna con la toga e un giardino di bonsai. Comunque sia, per ora, mettiamo su la musica del Venerdì.
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