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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “FUORI MERCATO” – Effemmerre
La nostra generazione viene spesso confrontata a quelle precedenti e ciò che ne emerge non è altro che un pessimismo sconfinato. Ma cos’altro aspettarsi? Siamo stati caricati di responsabilità troppo grandi senza alcun manuale di istruzioni su come gestirle: gender gap, precarietà, cambiamento climatico e un sistema che traccia ripetutamente la linea di confine tra ricchi e poveri. E, se l’arte è specchio della società, sarà proprio questa a raccontarci della paura e del disagio di questo tempo. Nella rubrica di Youth Beats mancava un tassello che, forse più di tutti gli altri, rappresenta la rabbia e la frustrazione di noi giovani: il rap. Il genere che, attraverso la ritmicità e l’aggressività che lo contraddistinguono, si presta ad essere un’ottima valvola di sfogo. Uno strumento per chi sente l’urgenza di tirare fuori dallo stomaco ciò che lo divora. Allora, per rimediare, abbiamo invitato qui negli studi di voicebookradio.com, un giovane artista kennediano che, attraverso i suoi testi, riesce a parlare di sé: Filippo Maria Rotondo, in arte FMR.
Già la scelta del nome, ci offre alcuni indizi riguardo la filosofia dell’ospite di oggi che, sbarazzandosi dei fronzoli e delle maschere, si mostra al pubblico per com’è: F di Filippo, M di Maria e R di Rotondo, insieme FMR. Il suo primo pezzo è stato una bozza, una simil-copia di una canzone famosa, con giusto qualche tocco personale. Poi, l’incisione, con l’aiuto del produttore @almightyprice che tutt’oggi si trova al suo fianco per la registrazione e la produzione dei brani.
“Gli voglio un mondo di bene. Credo abbia il potenziale per spaccare tutto.”
-Almightyprince
Eppure, FMR ci racconta che il suo amore per la musica – specialmente per il rap -, risale a molti anni prima, quando ancora non indossava la tech e non incideva ai microfoni. È cresciuto con le cuffiette addosso, ascoltando Madman, Gemitaiz, Jovanotti – sì, a quanto pare non si è sempre fatto tisane alle erbe, ricorderete i tempi di “Penso Positivo”- fino ad arrivare a Lazza e Izi, i suoi artisti del momento. Se lo fanno tutti, lo posso fare anche io. Questo si è detto la prima volta che, con una penna in mano, ha provato a dare forma ai suoi pensieri su un foglio di carta. Da lì è stato un crescendo. Aveva trovato il suo mondo e, seppur i primi testi fossero acerbi, erano comunque pregni della stessa sincerità e voglia di mettersi in gioco di ora.
“Non parlo molto con le persone, non mi sfogo, tengo tutto dentro, ma non con i testi. La canzone è una cosa solo mia e il testo riflette una parte di me. Basta leggerli per capire chi sono e come sto”.
– FMR
Non riuscendo a sfogarsi a parole, ecco che il turbine di pensieri si esaurisce sulle pagine del diario. Seppur le tracce che ha rilasciato fino ad ora, ne è un esempio “Fuori Mercato”, siano aggressive e “solite”, FMR annuncia che a breve uscirà un nuovo pezzo, “Caratteri Opposti”, in cui si farà spazio la sua parte più introspettiva.
Ma dove nascono i suoi pezzi? Il YCB ha sentito di tutto e di più, ma mai di cantine… FMR ci rivela infatti che, ad oggi, il suo covo segreto è l’ex cantina della nonna. Spazio a cui lui ha dato nuova vita trasformandolo nel suo studio più o meno professionale.
“Ho svuotato la cantina inutilizzata di mia nonna. Un posto piccolo ma stracolmo di cose. Ho messo dei pannelli per insonorizzare lo spazio e piano piano sto aggiungendo quel che mi serve. La cantina è nel mio condominio, basta che faccio le scale e sono arrivato. È uno studio a portata di mano.”
– FMR
Una produzione di brani a costo zero, escluse le spese per l’attrezzatura. A costo zero anche i videoclip che FMR realizza facendosi aiutare da qualche amico e seguendo i consigli di Patrick, ragazzo torinese, che ci viene descritto come un aiuto-artisti in cerca di giovani emergenti su cui investire. Dà loro consigli e piccole chicche per mettersi meglio in mostra sui social e farsi conoscere.
“Lo pagavo all’inizio, circa 100 il primo mese e 50 il secondo. Poi mi ha rivelato che se vede che l’artista è bravo, segue i consigli e li mette in atto, non gli chiede più nulla.”
– FMR
FMR ci rivela che, dopo aver attuato questi tips, ha ottenuto degli ottimi risultati, come proposte di featuring da parte di artisti internazionali, che come lui, sono agli albori della loro carriera.
L‘ esperienza di FMR non si rifà solo alla sala registrazioni. Il nostro ospite, infatti, si è già fatto strada lungo alcuni palchi, grazie all’aiuto di Marco Strampelli, rappresentante del nostro istituto. Nel mentre parlava di un possibile live con un suo amico, nei bagni di scuola, Marco, che li aveva sentiti dall’altra parte della porta, se ne era uscito proponendogli di esibirsi all’evento di scuola.
“Mi ha parlato prima ancora di vedermi”
-FMR
Che Marco abbia percepito una scintilla nelle parole di FMR? Potrebbe essere, dato che, anche durante la nostra intervista, sprizzava stelline e arcobaleni nel parlare della sua passione che sogna di far diventare il suo lavoro.
Per il futuro, il nostro artista non sembra aspettarsi molto.
“Sicuramente comprare le casse nuove e finire lo studio.”
-FMR
Affermazione da cui captiamo la consapevolezza del non poter affrettare le cose, che però fa parte di un grande sistema che si basa sull’organizzazione.
“Serve metodicità, l’ho capito anche grazie a Patrick. Fare piccole cose che, accumulate, ti aiutano a raggiungere il traguardo che ti sei opposto. Bisogna organizzarsi”.
– FMR
Come raggiungere un obiettivo se non si mettono delle basi solide prima? Forse per lui queste basi sono proprio le casse e lo studio. Partire bene da zero per poi cimentarsi meglio in quel che si fa, dando il massimo. Massimo che spera di poter dare anche ai live che, per ora, non cerca, perché consapevole di essere ancora agli inizi, con un repertorio musicale da allargare.
“I live, se mi chiamano per farli, vado. Non ho persone a cui chiedere, l’unica di mia conoscenza è Strampelli. Ma arriverà tutto piano piano.”
-FMR
Grazie a questo sistema, FMR è riuscito a mettere su un bel programmino: investire tempo ed energie per venire poi ripagato con un’enorme gratificazione. Ed è proprio questo il messaggio con cui si è conclusa la nostra chiacchierata. La metodicità è alle fondamenta di un progetto che funziona e, aggiungendo mattoncino su mattoncino, armati di pazienza e passione, si potrà poi vedere il risultato delle proprie fatiche: un ampio e solido castello.
Scritto da: Laura Cervelli e Zahra Javanmardi
Written by: Aurora Vendittelli
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