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Arte

Young Travel: i Cinema fantasma di Roma

today4 Marzo 2023

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “A mano a mano” – Rino Gaetano

Se vi dicessi che a Roma sono presenti più cinema di quelli che credete?

Ma no, non parlo solo dei multisala sfavillanti o dei cinema extra-lusso dove si svolgono gli eventi vip. Parlo anche e soprattutto di quei luoghi che un tempo aggregavano la gente dei vari quartieri. Luoghi in cui, quando arrivava il film tanto pubblicizzato e tanto atteso, era festa grande. Dove ci si incontrava dopo scuola, negli infiniti piomeriggi degli anni 80 e 90 in cui non era così semplice spostarsi da un capo all’altro della città. Il cinema cittadino o di quartiere era un porto sicuro, una garanzia di poter sognare a pochi passi da casa.

cinemaNon erano luoghi allestiti da grandi designer internazionali, anzi per lo più si trattava di sale ricavate da strutture teatrali precedenti o da ambienti parrocchiali prestati alla distribuzione cinematografica. Avete presente quelle sale con le vecchie poltrone in velluto che odorano di polvere e palcoscenico? Ecco, proprio quelle. Piccoli interregni estranei al mondo intorno e in cui la pellicola che guardavi diventava una sorta di film dentro al film.

Vi dispiacerà probabilmente ciò che vi racconterò in questo breve viaggio capitolino poiché vi porterò a conoscere alcuni edifici, un tempo sale cinematografiche, oggi abbandonati e lasciati all’incuria, altri trasformati in supermercati o sale bingo, ma che in passato hanno conosciuto il vero periodo d’oro della cosiddetta “dolce vita” romana.

E ho deciso che vi racconterò ogni cosa usando il tempo indicativo presente. Un po’ per ribellione e un po’ per sdegno. Per fermare lo scorrere degli anni, come se ogni cosa fosse rimasta proprio lì, dove i ragazzi delle passate generazioni si radunavano in comitiva e dove il proprio quartiere non era poi così stretto, perchè aveva davvero tutto ciò che serviva!

cinema
Ph. Credits Regione Lazio Official Site

Iniziamo dal Centro

Il primo posto in cui ci fermeremo è il Metropolitan, in Via del Corso. La sala apre nel 1909 e inizia la sua programmazione cinematografica nel 1911 con il nome di Cinema Teatro Americano. In seguito viene ristrutturato e cambia nome in Cinema Metropolitan. È il fiore all’occhiello della storica Via del Corso. Attraversando Piazza del Popolo ci si infila nell’ampia strada centrale e subito sulla sinistra si stagliano nette le luci della sua celebre pensilina. Dopo un caffè sorseggiato ai tavolini in piazza é ritrovo abituale dei ragazzi che si danno appuntamento in centro o della borghesia più raffinata della zona. Una bella commistione, segno che l’inclusione era a portata di mano anche allora.

Dopo più di cinquant’anni di attività purtroppo chiude nel 2010. Ad oggi è presente un progetto di riqualificazione che fatica a vedere la luce. Ed è la cosa che davvero fa più rabbia di tutte.

Che c’entrano i congressi?

Un altro cinema storico è il Rialto, in Via IV Novembre. Chiuso nel 1998, trasformato in un bar. Ad oggi i suoi locali interni vengono utilizzati come deposito.

Sempre al centro della città, e più precisamente in Via Nazionale, è molto frequentato il Cinema Quirinale, situato in una palazzina datata ai primi del 900. Luogo d’incontro molto esclusivo, data la zona. Di sicuro mantiene ancora la sua aria vagamente aristocratica tanto che, ad oggi, è divenuto di proprietà della Banca d’Italia che lo usa come centro congressi.

Due fratelli di nome, ma non di fatto

Ph. Credits Cosafarearoma

In Via Cicerone è presente l’ingresso al Cinema Ariston, poi inglobato ad inizio anni 2000 dal Multisala Adriano, sita in Piazza Cavour. Altra zona borghese, altro cinema storico che un po’ fa concorrenza alle vicinissime sale di zona. Dall’Adriano al Cola di Rienzo all’Eden. E’ il quadrilatero perfetto per i ragazzi della zona Prati che si danno appuntamento in Piazza Cavour o sotto Castel Sant’Angelo per due tiri a pallone per poi tuffarsi nelle pellicole di quelli che sono “piccole” sale di quartiere dall’atmosfera trasognata tanto quanto la nostra.

In Piazza Colonna c’è il Cinema Ariston 2, oggi trasformato nella libreria Feltrinelli mentre in Piazza San Lorenzo in Lucina sorge L’Etoile. Nato nel 1970 quest’ultimo è stato poi chiuso nel 1991. Al suo posto, nel 2011, c’è la Maison Roma Etoile di Louis Vuitton, il primo negozio al mondo con uno spazio culturale dedicato al cinema, più precisamente al primo piano con una sala di diciannove posti dove vengono proiettati cortometraggi. Senza dubbio un’iniziativa lodevole, ma il vecchio cinema di piazza piange ancora lacrime amare.

A Piazza Montecitorio sorge il Capranichetta, oggi trasformato in sala congressi. In Via Marco Minghetti c’è invece il Quirinetta. Nato tra il 1923 e il 1926 sulle spoglie di un teatro, viene poi ristrutturato e nel 1946 i suoi spazi restano destinati solo al cinema fino alla fine degli anni Novanta sotto il nome di Nuovo Cinema della Quirinetta. Le attività del cinema cessano nel 2002 e dal 2015 al suo posto è presente un Caffè Concerto.

E a Trastevere?

Come non citare il famosissimo Cinema America nel Rione Trastevere, in Via Natale del Grande. Costruito tra il 1955 e il 1956 e chiuso nel 2000 con il progetto di sostituirlo con una sala bingo. In seguito alle numerose proteste dei trasteverini l’idea viene accantonata. Nel 2004 viene acquistato da una società che decide di abbattere l’edificio per poterne ricavare una palazzina residenziale e dei parcheggi. Il Comitato Cinema America riesce ad impedirlo, ma fa fatica a convincere le istituzioni a mantenere il luogo come centro di aggregazione culturale. Nel 2020 i Ragazzi del Cinema America occupano l’edificio catturando l’attenzione del mondo culturale. Ma purtroppo ad oggi la sala è ancora chiusa.

cinema
Ph. Credits Piccolo America – Facebook Page

Però l’associazione Piccolo Cinema America ha impiegato le sue energie per dare nuova vita ad un altro luogo storico della Capitale, il Cinema Troisi, sempre a Trastevere. Aperto nel 1936 e in seguito chiuso nel 2013, la sala è conosciuta come Cinema Induno dal nome della via in cui si trovava. Nel 1997 viene rinominato Sala Troisi per volere di Cecchi Gori, che l’ha preso in gestione. In seguito al fallimento della sua società il Gruppo Ferrero prende in carico la gestione fino al 2013, anno di chiusura definitiva della sala. L’associazione si aggiudica la gestione del cinema ad aprile 2016 e a settembre 2021 questo luogo storico ricomincia la sua programmazione.

La Dolce Vita…

Un cinema che non posso non citare è il Fiamma in Via Bissolati. Famoso per essere stato luogo d’anteprima di molti film tra cui la prima romana de La Dolce Vita di Federico Fellini il 3 febbraio 1960. Un luogo storico, quindi, che porta nella sua memoria gli antichi fasti del cinema d’autore nella Capitale. Però, nel 2017 e nel 2022 chiude e viene acquistato dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia che dovrebbe riaprirlo a fine 2023. Il progetto prevede l’allestimento di due sale oltre ad una caffetteria e una sala studio. Che si dia nuova e dignitosa vita a mura che hanno visto tanta meraviglia!

cinema
Ph. Credits Cosafarearoma

Non solo al Centro

Spostandoci in Via Appia Nuova potrete ammirare quello che un tempo fu il Maestoso, un edificio che ospita esercizi commerciali e una sala cinematografica da 2.500 posti. È una gioia per gli occhi di tutta la popolazione di zona che, senza allontanarsi per arrivare in centro, può godersi ogni tipo di pellicola appena uscita e girovagare un po’ fra le vetrine tutte intono. Un polo molto aggregante che risale addirittura agli anni cinquanta e che, però, chiude nel 2018.

Spostandoci in Piazza Crati, vicino al Quartiere Trieste e più precisamente in Via Fogliano troverete il Cinema King. Che ora non c’è più.

Un altro cinema abbandonato da anni è l’Astra, in Viale Jonio, tra i quartieri Montesacro e Tufello. Oggi l’edificio risulta abbandonato a sè stesso. E passarci davanti è davvero un tuffo al cuore. Possibile che non si possa trovare una soluzione di riqualifica che lo renda un valore aggiunto per la zona?

Ph. Credits Astracult Facebook Page

Si può fare di più… il Tufello insegna

Fa effetto una carrellata del genere, vero? Immaginare le platee stracolme, gli spettatori che vanno e vengono, le luci accattivanti dei grandi foyer e le file al botteghino… sembra di essere risucchiati da un vortice dolceamaro che lascia tanta nostalgia. Tendenzialmente possiamo sperare che le istituzioni non dimentichino questi posti, ma, oltre che sperare, si può fare anche altro?

Proprio nei pressi del Cinema Astra è nata un’iniziativa dal nome Astracult per volontà di un collettivo di giovani appassionati di cinema d’essai. E’ una realtà che prende forma e si concretizza nella zona del Tufello, gestendo spazi urbani per portare il cinema direttamente alle persone. Il collettivo propone ogni giovedì un film e dibattiti critici per condividere una visione, ma soprattutto per avvicinarsi alla gente.

Alla fine dei giochi possiamo dire che i luoghi che ospitano le sale cinematografiche non sono solo edifici in cemento, ma simboli nei quali riconoscere la nostra storia passata. La speranza è che l’intervento delle istituzioni restituisca loro dignità e nuova vita, per essere realmente vissuti come luogo di scambio. Perché il cinema è proprio questo, aggregazione e condivisione, e oggi più che mai ce n’è davvero bisogno.

Scritto da Valentina Proietto Scipioni e Giulia Di Giorgio

 

Written by: Redazione

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