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Agrigento è stata eletta come capitale italiana della Cultura per il 2025.
Ma non è la prima città siciliana ad essersi aggiudicata questo titolo: infatti, nel 2018, era stata la volta di Palermo.
La splendida città ha battuto ben altre 9 finaliste grazie al suo progetto incentrato sull’integrazione tra i popoli, superando così varie altre candidate. Aosta, Assisi, Asti, Bagnoreggio -Viterbo-, Monte Sant’Angelo -Foggia-, Orvieto, Pescina -L’Aquila-, Roccasecca -Frosinone- e Spoleto. E lo ha fatto “non per la bellezza della città, ma per il progetto”, come ha dichiarato il presidente della commissione, Davide Maria Desario.
Agrigento non è solo rinomata per l’incantevole Valle dei Templi, patrimonio Unesco riconosciuto a livello mondiale, ma è anche sede dei più bei templi della Magna Grecia. Città natale del premio Nobel Luigi Pirandello, di Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri. Il centro storico è inoltre ricco di vicoli, cortili, scale, scorci e piazze su cui si affacciano palazzi signorili o chiese medievali, e vi sono più di 40 siti archeologici. Ma in realtà non è la ricchezza architettonica ad essere stata decisiva per l’assegnazione del titolo.
“Il piano di Agrigento, assume come centro del proprio dossier la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, coinvolgendo l’isola di Lampedusa e i comuni della provincia e ponendo come fulcro il tema dell’accoglienza e della mobilità. Il ricco patrimonio culturale del territorio è il volano con cui si valorizza la variegata offerta culturale proposta in un’ottica di innovazione, promozione e, di conseguenza, di un successivo sviluppo socio-economico, che trova ispirazione nei concept tecnologici più moderni. Il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni potrà promuovere la cultura come caposaldo della crescita individuale e comunitaria”. – Davide Maria Desario
Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno. Ad essersi già aggiudicate questo ruolo sono state Mantova nel 2016, Pistoia, Palermo, Parma. E poi Procida nel 2022, Bergamo e Brescia nel 2023, e Pesaro nel 2024. Oltre al riconoscimento, in palio, un premio da un milione di euro, che darà la possibilità alla città di Agrigento di poter concretizzare dei miglioramenti per lo sviluppo culturale della città.
“La Capitale della Cultura fa accendere i riflettori su una città, ed è un bene, considerata la grande varietà di luoghi che offre l’Italia: questa è la nostra ricchezza. Ma ciascuna di loro è uno scrigno. […]”. – Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura
Anche il sindaco si è mostrato molto soddisfatto per la nomina conferita alla sua cittadina, e ha voluto sottolineare come “non sia stata Agrigento o la Sicilia a vincere, ma l’Italia tutta”.
Dopo due anni di lavoro al dossier, la città “ha meritato questa vittoria. […] E’ un progetto ambizioso, coraggioso, aperto, che non parla solo di cultura ma anche di relazione fra i popoli mediterranei, parla di integrazione, parla di dialogo fra diverse etnie”.
E’ un ruolo molto prestigioso, e ambito, quello di essere nominati capitale della cultura, in quanto rappresenta un’occasione che – se ben sfruttata – per cogliere le opportunità di crescita che vengono offerte proprio dall’ottenimento di questo ruolo. I presupposti per far sbocciare ulteriormente la meraviglia di Agrigento ci sono tutti.
A questo punto non ci resta che aspettare di vedere come ci stupirà!
Scritto da Bianca Sommella
Written by: Redazione
agrigento Capitale della Cultura ministro della cultura Sicilia
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