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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Imagine” – John Lennon
Yoko Ono “zittisce” la pubblicità nelle piazze di tutto il mondo con le installazioni luminose del suo messaggio di pace.
Non si può far finta che tutto ciò che accade nel mondo non ci riguardi. I conflitti a pochi passi da noi sono una realtà per la quale non possiamo voltarci dall’altra parte. E ognuno, coi suoi mezzi, può fare la differenza. Molti artisti si sono schierati contro la guerra con dichiarazioni, ma anche con gesti concreti. Pubblicamente sono già in tanti ad aver condannato ciò che sta accadendo in Ucraina, ma c’è chi ha lanciato un messaggio ancora più forte. Di respiro globale e in modo forse inaspettato.
Vi ricordate gli scatti fotografici Bed-In di John Lennon e Yoko Ono in cui apparivano nell’intimità del loro letto e condannavano la guerra? Una protesta pacifista un po’ sui generis che durò una settimana nella loro suite all’Hotel Hilton di Amsterdam.
Era il marzo del 1969. Stesso mese di adesso
Sono passati 53 anni da quelle foto che fecero il giro del mondo ed ecco che Yoko Ono “riprende il discorso”. In modo ugualmente “plateale” e mettendoci una firma decisa.
Un’iniziativa gigantesca con cui ha messo in stand-by gli annunci pubblicitari dei maxischermi delle piazze più importanti del mondo per condividere, invece, un messaggio di pace.
Ogni sera di marzo, infatti, alle 20.22 appare in punti nevralgici di tutto il globo la scritta nera su fondo semplicemente bianco che recita IMAGINE PEACE. Il primo messaggio è stato lanciato il 3 marzo a Londra sugli iconici schermi del Piccadilly Lights, poi subito dopo a New York, Los Angeles, Melbourne, Seoul e Milano.
In ogni città il messaggio è stato tradotto nella lingua del luogo per arrivare con più efficacia alla coscienza e al cuore di tutti. Ed è proprio questo l’intento dell’operazione che già vanta centinaia di migliaia di scatti che hanno immortalato i vari schermi.
Ecco la lista completa delle piazze che ospitano le installazioni ideate da Yoko Ono:
20:22 GMT, LONDON, PICCADILLY LIGHTS
20:22 CET, BERLIN, LIMES, KURFÜRSTENDAMM
20:22 PST, LOS ANGELES, PENDRY WEST HOLLYWOOD
20:22 ACT, MELBOURNE, FED SQUARE
20:22 UTC, MILAN, LUXOTTICA, PIAZZALE CADORNA
20:22 EST, NEW YORK, LUXOTTICA, TIMES SQUARE
20:22 KST, SEOUL, COEX K-POP SQUARE
20:22 GMT, ONLINE, CIRCA.ART
Certo non è consolante l’idea che Yoko Ono, come ognuno di noi, sia nuovamente “costretta” a proseguire il grande lavoro a favore della pace iniziato con John Lennon mezzo secolo fa. La domanda ce la facciamo un po’ tutti. Dopo tanti anni ancora si “combatte” contro la guerra!?
Ma Yoko Ono aveva già messo la sua firma sui mitici schermi di Piccadilly Circus a Londra vent’anni fa. E sempre chiedendo a gran voce pace e giustizia sociale. Correva il marzo 2002. Di nuovo lo stesso mese di adesso. E lanciò una frase agli occhi del mondo Imagine all the people living life in peace. Tratta ovviamente dallo storico inno d’amore scritto da Lennon, Imagine.
Ma da sempre Yoko Ono ha sottolineato quanto sia importante il concetto di immaginazione. Con la sua arte, con i cartelloni, con le pubblicità, con i poster e ovviamente attraverso i social. Twitter soprattutto.
“Immaginare è qualcosa che tutti possiamo fare, anche quando abbiamo opinioni diverse su come arrivarci“.
Instancabile il suo lavoro per mantenere viva e ancora forte la memoria di John Lennon. Infatti risale al 2007 la IMAGINE PEACE TOWER sull’isola di Viðey, al largo della costa di Reykjavík, in Islanda. Una splendida torre di luce. Una sorta di faro per ricordare a tutti che si può contribuire alla pace nel mondo con saggezza e amore. Ognuno nella propria misura e, di certo, un personaggio della caratura di Yoko Ono, ha un’enorme potenzialità di sensibilizzazione.
Ultima, ma non ultima, un’altra iniziativa solidale. Una stampa di questo messaggio di pace targato 2022 si potrà acquistare su CIRCA.ART per £ 100. Il 100% del ricavato sarà devoluto al CERF delle Nazioni Unite. Un organo fondamentale e importantissimo perché si tratta del Fondo centrale delle Nazioni Unite che interviene in occasioni di emergenza. Ed è uno dei modi più rapidi ed efficaci per garantire che l’assistenza umanitaria urgente – inclusi cibo, acqua pulita, medicine, istruzione e riparo – raggiunga chi ne ha bisogno ogni volta e ovunque si verifichino crisi. La globalità in questi casi diventa un fattore essenziale per intervenire nelle criticità. E ben vengano i progetti di questo tipo che insegnano tanto. Ma soprattutto segnano.
Con forza.
Con onestà intellettuale.
E soprattutto con amore!
Written by: Valentina Proietto Scipioni
Tempo di lettura 2 minuti
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