Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La valigia dell’attore” – Francesco De Gregori
La notizia del nuovo Dpcm, firmato da Giuseppe Conte, è stata un duro colpo per il mondo della musica e delle arti. Voicebookradio.com ha intervistato artisti e addetti ai lavori per sapere cosa ne pensano.
A causa del preoccupante aumento dei contagi in Italia si è deciso di dare lo stop ad ogni forma di spettacolo dal vivo. Il mondo della Cultura ha risposto in vari modi. Chi condividendo la scelta, preoccupato per l’andamento della pandemia, chi con rabbia, mista a stupore, per la decisione da parte dello stato.
Il nuovo decreto è giunto come un fulmine a cielo “apparentemente sereno” per gli artisti e gli addetti ai lavori che stavano faticosamente tentando di ripartire. Ennesimo stop, dunque. Il colpo di grazia ad un indotto già molto in difficoltà? Chiusura di cinema, teatri e spettacoli dal vivo in generale. Si blocca ancora una delle poche possibilità di guadagno degli ultimi mesi per gli artisti italiani che stavano cercando di riavviare tournée, di recuperare date saltate, di riprendere le attività bruscamente interrotte nei mesi di lockdown.
I pareri discordanti dei lavoratori dello Spettacolo
Fa riflettere questo ulteriore arresto, soprattutto se rapportato al numero dei contagi che il mondo dello spettacolo ha avuto durante questi mesi. Molti artisti si sono indignati e hanno pubblicamente espresso il loro disappunto, chi con incredulità e chi con toni più duri. Ma non tutti si sono scagliati contro il decreto governativo, infatti c’è chi ha richiesto almeno confronto con il governo per discutere, assestare il tiro e prendere insieme decisioni comuni in merito. Tendendo quindi una mano alle istituzioni e una ai colleghi in difficoltà.
Primo fra tutti Tiziano Ferro che si è esposto richiedendo un tavolo istituzionale tra le parti per discutere una deroga.
Altri invece, più propositivi, hanno lanciato l’idea di sostenere il mondo dello spettacolo in forma privata. Uno fra tutti il rapper Fedez che, nelle sue storie di Instagram, si è schierato per soluzioni più pratiche e immediate, chiedendo agli artisti stessi sostegno vicendevole a chi è più in difficoltà.
La replica del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali
Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini ha risposto agli attacchi del mondo della musica sul nuovo Dpcm.
“Forse non si è capito che siamo nella stessa situazione di marzo, mi sembra che in quel momento nessuno si sia lamentato. La chiusura delle attività non è stata legata ad una scelta gerarchica, ma è derivata dall’esigenza di ridurre il movimento delle persone. Prima si interviene e prima si inverte la tendenza di quella curva. Adesso bisogna mettersi tutti dallo stesso lato”.
Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali
Il commento per Voicebookradio.com di Rosaria Renna
Per Voicebookradio.com ho intervistato alcuni artisti di spicco del mondo del cinema, del teatro, della fiction e alcuni addetti ai lavori chiedendo loro un parere personale in merito a questo stop.
“Sull’argomento sono dilaniata… da un lato trovo terribile “chiudere” la cultura tutta, indispensabile quanto il cibo e l’aria, per quello che mi riguarda. Dall’altro guardo alla Francia, alla Germania, alla Gran Bretagna e trovo che le misure, per quanto dure, ingiuste, terribili, siano tutte giustificate dall’orribile momento che stiamo vivendo. Sono nella fase “hanno tutti ragione”: i ristoratori, i lavoratori dello spettacolo tutto, gli organizzatori di fiere ed eventi, tutte le categorie penalizzate dalle misure prese; ma anche politici e scienziati che chiedono chiusure ancora più drastiche per cercare di uscirne vivi. Quindi non so che dirti, questo è il mio pensiero, spaccato dolorosamente in due…”
Rosaria Renna, speaker radiofonica e conduttrice
Questa la dichiarazione per Voicebookradio.com di Rosaria Renna, splendida speaker di Radio Montecarlo. Storica voce della radio italiana e professionista dall’animo generoso.
Il commento per Voicebookradio.com di Stefano Ambrogi
“Vado controcorrente attirandomi l’ira di tanti collleghi, ma la situazione è veramente grave; la politica del governo, che piaccia o no, è quella di limitare il più possibile gli spostamenti e gli assembramenti, soprattutto dopo un certo orario, onde evitare un nuovo lockdown generale. Quindi cava sans dire che tutte quelle attività culturali e non che si professano in orari pre-serali, serali e notturni siano i più penalizzati. Delle due l’una: o si crede alla serietà e pericolosità della pandemìa o giriamo lo sguardo da un’altra parte curando solo ed esclusivamente i propri interessi da botteghino a discapito della prevenzione e della salute”
Stefano Ambrogi, attore
Questa la dichiarazione per Voicebookradio.com dell’attore romano Stefano Ambrogi, protagonista del grande schermo e del teatro. Di rara sensibilità, sempre pungente e dalla simpatia irresistibile.
Il commento per Voicebookradio.com di Gianni Ferreri
“Non ho conoscenza tale da poter dire se sono giuste o sbagliate le decisioni prese dal governo alla luce dei nuovi contagi, la cosa che mi fa rabbia è vedere quanto sia tangibile il tempo perso senza affrontare con impegno i veri problemi di Sanità, Trasporto Pubblico, Scuola, Ammortizzatori Sociali, per poi risolvere alle varie mancanze decidendo una chiusura trasversale che altro non è che un nuovo lockdown mascherato.
L’occasione persa dalla nostra categoria è l’ennesima dimostrazione di quanto non lo siamo affatto. Gli interessi personali – come sempre – hanno fatto gridare al “piano piano bisogna ricominciare” in quella annunciata pseudo riapertura di luglio, disgregando e allontanando quel poco di fermento e coesione che si stava creando nella necessità del momento”.
Gianni Ferreri, attore
Così esordisce per Voicebookradio.com l’attore Gianni Ferreri, amatissimo volto della fiction e del cinema, limpido nella sua lucida analisi.
Il commento per Voicebookradio.com di Edy Angelillo
Ultimo, ma non ultimo, il commento per Voicebookradio.com dell’attrice Edy Angelillo. Meravigliose attrice teatrale, cinematografica e personaggio noto di fiction seguitissime.
“Posso solo dire che in un momento così difficile, prima si chiude meglio è. La parola prevenzione è poco usata nel mondo e i risultati sono tragici, hanno chiuso i teatri, ma non hanno potenziato i mezzi pubblici, i veri focolai. E’ giusto chiudere ma dobbiamo sbrigarci, arrancare per qualche giorno in più non serve a niente se non ad aumentare i contagi. Riguardo al nostro settore c’è stato un totale menefreghismo da parte di chi doveva aiutarci economicamente, abbiamo ricevuto spiccioli. Il nostro settore non è mai stato tutelato ma “grazie” al Covid mi tocca dirlo, sono nate associazioni tra cui Il Registro delle attrici e degli attori, Unita e tante altre che stanno lavorando per far si che tutto il nostro settore non rimanga invisibile, ma che finalmente venga riconosciuto come tutti gl’altri. Siamo lavoratori dello spettacolo, LAVORATORI”.
Edy Angelillo, attrice
Manifestazioni in tutta Italia
Ha fatto notizia la manifestazione nazionale dei lavoratori dello Spettacolo avvenuta nella giornata di ieri in molte piazze italiane.
Attori, musicisti, ballerini maestranze, ma anche occupati nei circhi e nei luna park. Sono migliaia i lavoratori che sono scesi in strada in varie città italiane per protestare contro il nuovo Dpcm. Chi lavora nel settore della cultura chiede: ammortizzatori fino alla fine dell’emergenza, reddito di continuità per gli intermittenti e stabilizzazione dei precari.
Sono scesi in piazza a Milano, davanti al teatro alla Scala per chiedere “diritti, dignità, reddito e cultura”.
Alla manifestazione di Milano è stato presente anche il sindaco Giuseppe Sala. “Ci attende un lungo inverno di grande difficoltà”, ha detto parlando ai lavoratori aggiungendo che “chi fa il mio mestiere e si occupa di politica deve cercare di programmare le cose ed essere più razionale possibile”.
Si è protestato anche a Roma dove i lavoratori si sono riuniti in Piazza Montecitorio per manifestare contro l’interruzione dell’attività dello artistiche a cui si è unito anche l’attore Ascanio Celestini.
Stesse voci si sono alzate da Napoli, Torino e molte altre città.
Il momento è delicatissimo e duro da affrontare.
Si chiede solo chiarezza di intenti e collaborazione concreta da parte delle autorità.
L’Italia è il paese della Cultura con la C maiuscola, la culla e la terra natale di artisti che hanno impreziosito la storia mondiale.
Ci auguriamo tutti che ci saranno occhi e orecchie più attenti a questo settore e mani fruttuose che opereranno un vero cambiamento.
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