Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “La libertà” di Giorgio Gaber
“La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione”
G.Gaber
Nel 1972 Giorgio Gaber e Sandro Luporini scrissero una canzone per provare a spiegare il significato più sociale del termine libertà. Nel 2020 ancora si parla di libertà che non sono riconosciute. In queste settimane, infatti, è stata discussa in Parlamento la proposta di legge sulla necessità di contrasto alla violenza omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobica e sessismo.
Alessandro Zan, deputato del PD, ha illustrato il testo unificato di legge in materia di contrasto e prevenzione alle discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere e identità di genere.
La Commissione di Giustizia della Camera ha adottato questo come testo base, in attesa degli emendamenti degli altri gruppi. A favore ha votato la maggioranza, contro Lega e Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia non ha partecipato al voto.
La legge Zan propone di modificare l’articolo 604-bis del Codice penale, che ha come focus quello di sanzionare e giudicare chi fa uso di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, inserendo anche la punibilità per atti di violenza e discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere.
Inserire questi fattori all’interno dell’attuale impianto giuridico in materia di reati e discorsi d’odio è come ha spiegato il deputato del Pd all’Adnkronos: “Una legge non della maggioranza, ma una legge di tutti. Nasce per arginare la spirale di violenza nei confronti delle persone che sono aggredite e bullizzate solo per ciò che sono”.
Non si tratta di una legge sulla libertà di opinione, la legge non limita questo, interviene là dove c’è istigazione all’odio e alla violenza per dare più tutele a tutti.
Il 16 luglio a Roma, e nei giorni precedenti in tutta Italia, sono scesi in piazza due gruppi distinti. A piazza Santi Apostoli, il popolo arcobaleno, con l’organizzazione Nonunadimeno, a favore della proposta di legge, ma che non manca di ribadire: “Molto più di Zan: Vogliamo interventi nelle scuole, educazione sessuale e all’affettività, intervenire sui centri antiviolenza finanziandoli adeguatamente per tutelare le persone che sono più vulnerabili rispetto ad altre”.
Davanti a Montecitorio, invece, protestavano contro il disegno di legge e i loro cartelli recitavano: “Restiamo liberi”, appoggiati dal segretario della Lega Matteo Salvini, dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e da esponenti del Popolo della famiglia e Pro Vita.
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