Il 18 ottobre 1979 Video Killed The Radio Star dei Buggles arrivava al 1° posto delle classifiche inglesi.
La canzone è la profezia di un futuro musicale distopico all’insegna della tecnologia che con le immagini si rivela devastante per l’industria radiofonica.
Sull’iniziare degli anni ‘80 la profezia è figlia dell’interesse crescente in quel decennio per la fantascienza e, se Ritorno al futuro ne è il simbolo cinematografico, Video killed the radio star è il corrispondente musicale.
La domanda che spinge gli uomini del tempo a ricreare scenari quasi apocalittici è: “Dove ci porterà la tecnologia e quali sono i suoi limiti?”
Domande che nel 21esimo secolo rimangono ancora oggetto di studio e soprattutto di congetture inverosimili.
Fortunatamente la profezia di Horn non si è mai avverata: la musica è rimasta capace di un’onda d’urto straordinaria, anche e soprattutto grazie alla tecnologia, in grado di fare il giro del mondo in meno di un minuto.
Quello che rende la canzone il simbolo di un decennio non è solo l’essere stato il brano di battesimo della tv musicale (il 1 agosto 1981 MTV dava il via al videoclip musicale che avrebbe segnato un’epoca), ma soprattutto per il sound avveniristico che avrebbe plasmato gli anni ’80 sull’elettronica.
L’ispirazione ai Kraftwerk e al synthpop si rivela una formidabile combo che prevede e precede la direzione della musica verso quella che poi negli anni ‘90 sarà la dance, basata sull’elettronica pura.
Se nel 1979 in futuro i video avrebbero potuto distruggere le radio, adesso si potrebbe dire che Spotify killed the video star.
Se Horn di dimostra ancora una volta fiducioso nell’impatto della musica? “No, neanche Spotify ucciderà il mercato”, dice, tuttavia il videoclip vive un periodo di crisi, complice la privatizzazione di MTV e lo streaming che elude le modalità di attesa della tv musicale.
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