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    Passion

Cultura

Perdersi nel mondo con i viaggi di Stampingtheworld.com

today30 Maggio 2021

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Vagabond” – Beirut

Oggi per voicebookradio.com ce ne andiamo in giro per il mondo insieme a Stefania Manfredi del sito Stampingtheworld.com, un blog di viaggi con cui possiamo sognare anche stando comodamente in poltrona, a casa nostra.
A chi non piace viaggiare? Anche solo nell’immaginario.
In quest’ultimo anno in cui abbiamo dovuto ridurre i nostri spostamenti, il desiderio di terre nuove e nuovi respiri si è fatto ancor più necessario.
Oggi incontro Stefania Manfredi, calabrese di nascita, romana di adozione. Appesa ad una parete di casa ha una laurea in archeologia e, nei cassetti, dove gli altri tengono i sogni, ha solo viaggi.
A 6 anni ha intrapreso il suo primo viaggio in solitaria low cost. Ha salutato mamma e papà, ha messo lo zainetto sulle spalle ed è andata al bar sotto casa a comprare una coppetta all’amarena.
Ora le mete sono cambiate, le distanze si sono allungate, ma al gelato all’amarena non rinuncia mai.
Stamping the World è un blog di viaggi “per perdersi nel mondo” che nasce a fine 2015 per dare spazio alle sue due grandi passioni, il viaggio e la scrittura. Stefania viaggia in modo autonomo e low cost, prediligendo posti poco conosciuti turisticamente e immergendosi nella cultura dei luoghi che visita. Le piace viaggiare con i mezzi pubblici, dove può godersi il panorama dal finestrino e scambiare quattro chiacchiere con chi è seduto accanto a lei. In più le piace scrivere di tutte le piccole scoperte che fa durante i miei viaggi e cerca di dare ispirazione a chi non ha ancora deciso la sua prossima meta. Tutto ciò che scrive è corredato di foto scattate con attrezzatura professionale. Usa molto spesso workaway, una piattaforma che le consente di viaggiare low cost e di conoscere più a fondo le persone del luogo.

Stefania, prima domanda d’obbligo? Qual è stata la prima meta che hai raggiunto?

La mia prima meta all’estero è stata la Spagna, per la precisione Barcellona. Ero poco più che maggiorenne e ci sono andata con la gita di classe delle superiori. Isomma, niente di stravagante! Poi ho proseguito con la Corsica per una campagna di scavo archeologico con l’Università. All’epoca non pensavo troppo ai viaggi ed ero più concentrata a studiare. Ho iniziato a viaggiare seriamente dai 21 anni in poi. Prima di nuovo Spagna, un viaggio itinerante tra Madrid e Malaga in piena estate! Il mio primo viaggio in solitaria invece è stato Parigi, due settimane alla scoperta della capitale francese”.
E qual è il viaggio che finora ti ha segnata di più?

“Ogni viaggio mi ha lasciato dentro qualcosa, anche i viaggi più semplici e quelli che ho fatto in Italia, per esempio. Per fare solo alcuni esempi, la Giordania mi ha lasciato negli occhi i suoi tramonti infuocati, il Kazakistan mi ha lasciato nel cuore gli enormi spazi vuoti delle sue praterie, la Thailandia mi ha lasciato nell’anima la pace dei monasteri buddhisti. Se invece parliamo di segni veri e propri, il Vietnam mi ha lasciato una bella cicatrice su una gamba! Sono caduta con lo scooter e mi son fatta una brutta ferita. Ma il viaggio è anche avere degli imprevisti! L’importante è superarli al meglio!”. 

Immagino tu abbia incontrato molti volti, molte anime. Hai un aneddoto da raccontarmi in merito?

Aneddoti ne ho quanti ne vuoi, potrei stare ore a parlare delle persone che ho conosciuto in giro per il mondo. Potrei raccontare di persone in viaggio da anni con cui ho condiviso serate e birre, potrei raccontare di persone che mi hanno aperto le loro porte e mi hanno ospitata senza chiedermi niente in cambio, potrei raccontare dei mille passaggi in autostop ricevuti, potrei raccontare della festa gitana a cui ho partecipato in Ungheria, della signora in un treno in Asia Centrale che mi ha regalato delle caramelle per avere in cambio un po’ di ricarica dalla mia power bank, potrei parlare di Noli, un signore del Kosovo triste perché la moglie era da mesi a lavorare in Germania. Passammo il compleanno della sua signora io e lui, a casa sua, a bere rakjia mentre la neve cadeva su Prizren”.

Quando viaggi indossi le cuffie e ti fai accompagnare dalla musica? Se si, c’è una canzone che non rinunci mai a portarti dietro?

“Certo, la musica non manca mai nei miei viaggi. Non indosso le cuffiette quando sono, però, in mezzo alla natura oppure in posti di cui non voglio perdermi nulla, neanche i suoni. La mia canzone preferita è Vagabond di Beirut, ma ascolto anche altro. Spazio dai Vampire Weekend a Josè Gonzales, dai Sigur Ros a Moderat”.

Che riscontri hai dai tanti follower che ti seguono?

“Posso dire che quella che mi segue è davvero una bella community! Molti mi chiedono come faccio a viaggiare per tutto questo tempo, altri mi chiedono consigli sui posti che visito, altri si lasciano ispirare. Ma soprattutto sono sempre lì a supportarmi nei momenti brutti e in tutte le scelte che faccio. Mi piace molto anche incontrare i miei follower, andare oltre lo schermo del telefono per bere una birra e fare quattro chiacchiere”.

Altra domanda d’obbligo, la tua prossima meta e perchè?

“Bella domanda, specialmente in questo periodo! Da più di un anno non vado all’estero, ma ne ho approfittato per scoprire regioni d’Italia che ancora non conoscevo bene. Ma adesso credo che sia il momento di espatriare un po’. Sicuramente resterò in Europa, ma la meta ancora non la conosco. In genere mi lascio guidare dalle sensazioni e non programmo con molto anticipo i miei spostamenti”.

A Stefania non posso che augurare “buon viaggio“, mentre noi possiamo curiosare sul sul blog e lasciarci ispirare. Magari ci incontreremo a qualche crocevia in giro per il mondo…?!

Written by: Valentina Proietto Scipioni

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