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Musica

È tutto il resto: Venezia e i Pink Floyd, la lezione per le piccole città candidate all’Eurovision

today15 Luglio 2021

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: ”Money” – Pink Floyd

Qualche giorno fa la Rai ha pubblicato la lista di tutte le città che si sono candidate ad ospitare l’Eurovision 2022. Sono ben 17: Bologna, Genova, Firenze, Milano, Roma, Torino, Trieste, mentre tra i capoluoghi di provincia figurano Alessandria, Matera, Pesaro, Rimini, Viterbo. Non mancano nomi piuttosto impensabili come Jesolo e Palazzolo Acreide, anche se son dubbie le capacità di affrontare un evento mondiale di una simile portata. Si ha l’impressione la candidatura che sia stato più un pavoneggiarsi politico in vista delle elezioni. Molte città che non hanno i requisiti chiesti dall’EBU per diventare host cities, e il proporsi per il gusto di farlo è un gesto fine a sé stesso. Ad agosto si terrà la scelta tra Roma e Milano, e nei prossimi mesi dovremmo sperare che l’organizzazione fili liscio e si trascini -preferibilmente- zero polemiche.

Pink Floyd

Per la serie “non c’è due senza tre” oggi è l’anniversario infausto di uno dei concerti più belli e chiacchierati nella storia della musica italiana. In realtà il nostro bel canto c’entra poco: si tratta del concerto dei Pink Floyd a Venezia nel 15 luglio dell’89. Un evento che farebbe sognare chiunque ad occhi aperti. Cullarsi tra le onde e le note della psichedelia anni 70. Ormai ciò che è rimasto nella memoria è un harakiri compiuto ad arte da una città che non ha più ripetuto esperimenti del genere. Alla fonte di tutto il malcontento sul concerto di piazza San Marco c’è la disorganizzazione della città che aveva sottovalutato il numero dei fan che si sarebbe presentata.

Pink Floyd

Se inviti i Pink Floyd in una delle località più belle d’Italia e non contento fai anche tutto gratis, non puoi pensare che arrivino solo parenti e famiglia. Lo spettacolo viene trasmesso in mondovisione dalla RAI, mentre tutta la piazza è assalita da 200 mila persone. Ogni singolo metro quadro di Venezia è occupato, c’è chi tenta di salire persino sui tetti e sulle impalcature pur di vedere la band. Le transenne un miraggio nel deserto: non c’era tempo, così come per i servizi d’assistenza. La Sovrintendenza pur di non intaccare il decoro della città ottiene un mandato per abbassare i decibel e vietare i bagni chimici e il megaschermo in piazza. Insomma, son brutti da vedere. Non si può dire lo stesso per la speculazione dei prezzi, di quella non ci si può privare.

Video

Il concerto dura appena novanta minuti, di cui si vede e capisce poco. L’impressione generale è di aver assistito ad una grande opportunità sprecata, dannosa e inutile per i veneziani. I Pitura Freska e Skardy nella loro canzone Pin Floi.

“Ritenete giusti
Concerti di queste dimensioni
Proprio a Venessia?”
“No parche’ l’e’ na cita’ tropo piccola” 

La polemica sullo show del secolo dura anni, con tanto di processo alla Corte che condanna gli amministratori a ripagare il costo dell’asporto della spazzatura e dei danni ad una colonna scheggiata. I Pink Floyd a Venezia sono stati un concerto memorabile quanto disastroso, ma la città ha imparato la lezione.

Infatti non si è candidata all’Eurovision.

Leggi anche – È tutto il resto: Wembley e il Live Aid, casa di gioie e di sogni

Written by: Mariahelena Rodriguez

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