Utilizzare un’interfaccia BCI per comporre musica è adesso realtà
Da diversi anni gli ingegneri informatici e biomedici cercano dei sistemi per mettere in collegamento diretto il nostro cervello con le macchine, e ormai siamo molto vicini grazie alla Brain-computer interface (BCI, letteralmente “interfaccia cervello-computer”). Questo sistema, che ha già diverse applicazioni in ambito medico e riabilitativo, restituisce ad esempio la possibilità di comunicare a dei soggetti con paralisi motorie e senza l’uso della parola.
Adesso abbiamo raggiunto un ulteriore traguardo in un campo che però non è prettamente medico: un team di ingegneri neurali in Austria ha, infatti, progettato una speciale interfaccia che permette ai soggetti paralizzati affetti da SLA di comporre musica, utilizzando unicamente la forza del pensiero. Si tratta del primo programma di composizione musicale controllato esclusivamente dal cervello. Lo studio, pubblicato sulla rivista Plos One, è stato condotto da un team di scienziati guidati da Gernot Müeller-Putz, responsabile dell’Istituto di Ingegneria Neurale dell’Università di Graz in Austria.
Il sistema “Brain Composing” è formato da un software per il rilevamento dell’elettroencefalogramma, un programma di controllo ed un sistema per comporre musica. I ricercatori hanno studiato l’efficienza, l’efficacia ed i criteri soggettivi in termini di soddisfazione, divertimento, frustrazione ed attrattiva, valutando i risultati ottenuti da un gruppo di diciassette partecipanti tutti capaci di suonare uno strumento e un compositore professionista.
I partecipanti hanno ricevuto un’istruzione per il corretto utilizzo dell’applicazione al fine di svolgere attività di copiatura di scrittura, copiatura di composizione e composizione libera con il sistema, “pensando” le melodie su una partitura musicale. I risultati ottenuti mostrano una media di precisione alta: 88,24 % (copiatura di scrittura), 88,58 % (copiatura di composizione) e 76,51 % (composizione libera). Il compositore professionista li ha superati: 100 % (copiatura di scrittura), 93,62 % (copiatura di composizione) e 98,20 % (composizione libera). La valutazione soggettiva dei criteri ha rivelato che gli utenti erano altamente soddisfatti dell’applicazione.
Questi risultati sono molto incoraggianti, perché mostrano il primo passo verso un nuovo modo di esprimersi da parte dei soggetti affetti da gravi patologie debilitanti. Il prossimo passo è trasformare questo sistema da laptop a qualcosa di più tascabile, così da poterlo associare ad uno smartphone.
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