una macchina è riuscita a ridare ad un infermo la mobilità per alcuni minuti
Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “Lorn – Entangled”
Se in passato lo studio di esoscheletri capaci di aumentare le capacità umane aveva vantato delle appena accennate applicazioni militari e speciali, pochi giorni fa è stato collaudato per la prima volta un esoscheletro medico all’avanguardia, che è stato capace, seppur non indipendentemente e non certo perfettamente, di far camminare un uomo paralizzato per alcuni minuti.
Il suo nome è Thibault, ed era un ottico 4 anni fa prima di una caduta accidentale di 15 metri in un club: la diagnosi purtroppo è stata la paralisi per tetraplegia. Nel 2017 ha deciso di partecipare ad un trial dell’Università di Grenoble, che gli ha dato la possibilità di poter provare la nuova tecnologia.
La macchina, montata sugli arti dell’uomo, sfrutta un principio che seppur inquietante e relativamente pericoloso, si è mostrato funzionale. Si parla di un sensore composto da 64 elettrodi impiantati direttamente nella corteccia motoria del cervello, che mandando i segnali a sofisticati software nel computer del laboratorio traduce i dati in movimenti dell’esoscheletro: tradotto, l’individuo stesso controlla col “pensiero” l’apparato meccanico, guidandone gli spostamenti.
Seppur lontana dalla perfezione tecnica, fatto testimoniato ad esempio dal veloce logoramento dei micro-aghi nel giro di mesi (essi vengono ricoperti da una nuova serie di cellule) e dalle difficoltà fisiche dell’utente, la tecnologia sembra più che promettente e destinata ad offrire in un futuro prossimo alle persone affette da disturbi motori una vita migliore
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