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Uno di noi sta mentendo: omicidi a scuola

Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “All for Us” – Labirinth

Quattro ragazzi, un pomeriggio passato in punizione e un omicidio.

È questo il succo di una delle più recenti serie tv di Netflix, Uno di noi sta mentendo, molto diversa dalla solita serie tv ambientata in una “high school” americana.

La trama

La trama è semplice: il primo giorno di scuola cinque ragazzi si ritrovano a trascorrere un’ora di punizione insieme, dalla quale però usciranno solo in quattro. Infatti Simon muore all’improvviso, dopo uno shock anafilattico.

Questo mette al centro di diverse indagini i quattro ragazzi che si trovavano in punizione con lui: Bronwyn, Nate, Addy e Cooper. Tutti e quattro sono sospettati, perché Simon gestiva un blog destinato a svelare i segreti dei suoi compagni, ed era sul punto di postare un segreto su tutti e quattro.

Questa serie tv è una di quelle che riescono a tenere l’attenzione di chiunque attaccata allo schermo, principalmente grazie al modo in cui la storia viene raccontata. 

Gli episodi seguono non solo il punto di vista di tutti e quattro i protagonisti, ma anche quello dei personaggi secondari, che sono in un modo o nell’ altro legati all’omicidio di Simon. 

Nulla è come sembra

È questa una delle riflessioni che possono emergere dopo aver visto Uno di noi sta mentendo, perché ogni episodio è caratterizzato dalla scoperta dei segreti e del passato dei personaggi, che fanno costantemente cambiare l’opinione che gli spettatori hanno sui personaggi. 

Questo la rende davvero interessante, perché alla fine di ogni episodio si rimane con il fiato sospeso a pensare “chi è l’assassino?” o “adesso la curiosità mi ucciderà”.

È un concetto universale, è presente anche nelle nostre vite: nulla è come sembra. Si dice di non giudicare una persona senza conoscerla, perché tutti noi abbiamo un passato e dei segreti, che, di sicuro, non andiamo a raccontare alla prima persona che passa. 

 

SCRITTO DA: ELEONORA 1C