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Odio e soprusi. Questa rubrica si batte contro di loro, perché Voicebookradio.com sostiene a gran voce che Amore è Amore, indipendentemente dalle persone tra cui sboccia, e che una persona dovrebbe essere libera di essere se stessa e accettata per questo.
E –finalmente– la politica Europea inizia a fare qualcosa al riguardo.
In questi giorni il Parlamento Europeo ha dichiarato gli stati Europei “zone di libertà“ per le persone LGBTQIA, e di essere quindi contraria a molti provvedimenti contro la comunity che varie nazioni hanno messo in atto – che violano chiaramente i diritti umani– e che verranno presi provvedimenti.
I tre stati sono stati nominati e criticati espressamente in questo incontro:
Con la fine delle elezioni ad agosto, sono iniziati i problemi per le persone lgbtqia polacche: con il nuovo governo si sono iniziati a prendere provvedimenti che possono essere solo accomunati alla caccia alle streghe, con la chiesa polacca che chiede l’istituzione di cliniche per curare gli omosessuali.
Questa caccia ha portato a dichiarare più di 100 comuni polacchi “lgbt free“, ovvero libere dalla comunity lgbt .
–La qui presente persona vorrebbe ricordare che gli stessi polacchi hanno subito forti discriminazioni e cacce alle streghe durante la Seconda Guerra Mondiale e vorrebbe inoltre far notare quanto purtroppo corta sia la memoria collettiva di un popolo.-
L’Ungheria invece della violenza ha preferito la via della forte discriminazione – più elegante, ma comunque incredibilmente orribile nei confronti delle persone-, dichiarando infatti che:
Il fondamento della famiglia è il matrimonio e il rapporto genitore-figlio. La madre è una donna, il padre è un uomo.
Negando quindi di riconoscere le famiglie lgbt come nuclei familiari e impossibilitando la coppie omosessuali nell’adottare bambini. Hanno negato il riconoscimento delle transizioni di genere, imponendo che all’anagrafe fosse registrato il sesso di nascita.
La Lettonia neanche ci va leggera nell’ambito “andiamo contro i diritti umani discriminando lgbtqia comunity“. Ha infatti vietato le unioni omosessuali dal 2005 e proibito i Pride, che ogni anno sono accompagnati da violente contro-proteste.
Persone Lgbtiq ovunque nell’Unione europea dovrebbero godere della libertà di vivere e mostrare pubblicamente il proprio orientamento sessuale, la propria identità di genere, ed esprimere genere e caratteristiche sessuali senza paura di intolleranza, discriminazione o persecuzione.
Nel documento è stato anche ricordato che in moltissimi paesi dell’Unione Europea (27) non viene riconosciuto lo stato genitoriale a famiglie omosessuali e che i progressi contro l’omotransfobia sono davvero troppo lenti, se non addirittura inesistenti.
E l’Italia non è esclusa dalla lista di quei paesi, come ha ricordato Isabella Adinolfi, europeista del movimento 5 stelle:
L’amore è amore. Sembra assurdo doverlo ribadire nel XXI secolo ma purtroppo i diritti della comunità Lgbtq calpestati in Polonia e Ungheria, i continui casi di omofobia nel Sud Italia fino all’omicidio di un ragazzo gay qualche giorno fa ad Anversa sono campanelli di allarme che obbligano a prendere una posizione netta e forte. La risoluzione votata dal Parlamento europeo, che dichiara l’Unione europea zona di libertà Lgbtq, è un passo rivoluzionario nella difesa dei diritti di tutti. Oggi è una giornata storica perché la cultura del rispetto e della tolleranza vincono su quella del pregiudizio.
Isabella Adinolfi
Cosa ne pensate?
Written by: Aurora Vendittelli
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