Durante la lettura si consiglia l’ascolto del brano: “A Kind Of Magic – Queen”
Ha pochi giorni di vita eppure è già stata rinominata in molti ambienti scientifici “la prima plastica doppiamente green”: si tratta di un processo di trasformazione delle bottigliette d’acqua elaborato da un team di studiosi dell‘Università di Thuwal, in Arabia Saudita, le quali, da elementi nocivi e inquinanti, vengono riconvertite in un materiale poroso in grado di filtrare ulteriori sostanze dannose per l’ambiente.
La grandezza di questo filtro molecolare sta nella sua efficienza e soprattutto nel suo basso costo: dal riciclaggio delle bottigliette, infatti, è stato reso possibile realizzare un materiale capace di separare le particelle inquinanti da quelle che invece possono essere rilasciate in natura senza andare ad impattare eccessivamente sull’ecosistema. “Ma esistono già alcuni processi per questo”, direbbe qualcuno. Vero, però tali procedimenti, oltre ad essere piuttosto dispendiosi, richiedono anche elevate temperature e di conseguenza costi energetici non indifferenti.
Se l’invenzione venisse messa sul mercato ed adottata da quante più industrie possibili, si assisterebbe con tutta probabilità ad un significativo miglioramento del problema dell’inquinamento ambientale tipico dell’era industriale.
Torneremo un bel giorno a vedere cieli tersi ed acque cristalline?
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