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Musica

Una notte all’Opera insieme a Freddie!

today9 Marzo 2022

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Bohemian Rhapsody” – Queen

Correva l’anno 1976. I Queen avevano da poco pubblicato il loro quarto album dal titolo A Night at the Opera ed ecco che, il nove marzo arriva la consacrazione con il primo disco d’oro.

QUEENMolti fan della band inglese lo definiscono il loro lavoro più rappresentativo. Un autentico capolavoro che mise tutti d’accordo. Pubblico, vendite e stampa specializzata. Proprio oggi, 46 anni fa, questo album straordinario raggiunse il primo disco d’oro in Austria, Italia, Danimarca, Giappone, Finlandia. Successivamente divenne anche disco di Platino in Argentina, Canada, USA, UK, Germania, Polonia. Una consacrazione planetaria per un lavoro che venne realizzato in soli quattro mesi nonostante il grande lavoro di sovraincisioni dovuto all’ampia varietà di stili musicali che abbraccia. Il tutto condito da raffinatissime tecniche di produzione.

Un ventaglio di ballate, rock progressivo, hard rock e music hall che richiese l’utilizzo di nuovi strumenti musicali come l’arpa, l’ukulele, il contrabbasso e il banjo e che donò al disco una preziosità incalcolabile.

queenLa traccia diamante

Un vera pietra preziosa è il cardine di questo album, forse il brano più rappresentativo dei Queen, nonché il loro singolo di maggio successo nel Regno Unito. Sto parlando di Bohemian Rhapsody che contribuì ulteriormente a far crescere l’aura di superstar di Freddie e company.

La celebre sezione operistica del singolo inizialmente doveva essere solo un breve segmento atto a collegare la parte lenta con quella hard rock della canzone, poi ne divenne il nucleo assoluto.

Quanti nomi strani!

Avete mai fatto caso che nell’interludio di Bohemian Rhapsody viene pronunciata una lunga schiera di strani nomi? Si tratta di “oscuri personaggi classici”: Scaramouche, una maschera della commedia dell’arte; l’astronomo Galileo Galilei; Figaro, il protagonista de Il barbiere di Siviglia e delle Nozze di Figaro. E ancora Belzebù, identificato nel Nuovo Testamento con Satana, principe dei demoni, ma nella tradizione araba anche “Signore delle mosche”. Inoltre, in arabo la parola Bismillah, citata anch’essa nella canzone, proviene da una citazione del Corano: «Bismi-llahi r-rahmani r-rahiim», che significa “in nome di Dio, il più gentile, il più misericordioso”.

Possiamo ben immaginare quanto sia stato complicato il processo di registrazione di questo brano. Pare che ci siano volute ben tre settimane. Gli altri membri della band lo avevano definito colloquialmente Fred’s Thing, “la cosa di Fred”. Pensate che tutte le singole incisioni del brano fatte dai vari musicisti erano state raccolte insieme e nessuno di loro sapeva bene come sarebbero state utilizzate nella traccia. Il titolo finale emerse solo verso la fine delle sessioni e divenne storia.

queenUna cover d’autore

La copertina dell’album venne ideata e disegnata da Freddie stesso che si ispirò allo Stemma Reale del egno Unito. Al centro compare il logo del gruppo su sfondo bianco, composto da una lettera Q attorno alla quale ci sono due vergini -segno zodiacale di Freddie Mercury-, due leoni -segno zodiacale di Roger Taylor e John Deacon-, sormontata da un granchio poichè Brian May è del segno del cancro.

Inutile dire che, nel tempo, si sono moltiplicati tutti i riconoscimenti a questo lavoro discografico. Premi, gloria, rimasterizzazioni e vendite continue. Ciò che resta, al di là del successo incredibile, è però la raffinatezza, la corposità di tutto il disco e la meraviglia assoluta che si snocciola traccia dopo traccia.

Senza ulteriori parole, festeggiamo questa ricorrenza semplicemente con le cuffie alle orecchie… e via!

Written by: Valentina Proietto Scipioni

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