Oggi 5 Ottobre ricorre la 25esima Giornata mondiale degli educatori e degli insegnanti
Nel mondo vivono più di 7 miliardi di persone, ognuna diversa ed unica rispetto le altre in base alla sua cultura, etnia, genere e provenienza geografica. Ma sicuramente c’è qualcosa che accomuna tutti gli esseri umani: ciascuno di noi ha avuto un insegnante. Che si tratti maestri di scuola o professori universitari, educatori o formatori professionali, il percorso di ognuno di noi è stato seguito da uomini e donne il cui scopo era quello di farci apprendere qualcosa.
E dal 1994 l’UNESCO ha deciso di celebrare questa figura professionale il 5 Ottobre per commemorare la sottoscrizione delle raccomandazioni dell’agenzia ONU sullo status di insegnante, avvenuta nel 1966, definita la principale base di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti su scala mondiale. In tutto il mondo viene celebrata questa giornata con diverse iniziative, come quelle organizzate a Roma dall’Associazione Culturale “Network Arene di Roma”, la quale organizzerà alcuni eventi nell’ambito del “Roma Intercultural Festival”, dove verranno coinvolti docenti, scuole, rappresentanti della comunità, istituzioni e associazioni del territorio.
Nel frattempo sono stati rilasciati dei dati dall’UNESCO che rivelano che nel prossimo decennio quasi 50 milioni di docenti andranno in pensione, e si dovrà affrontare la sfida di un ricambio generazionale e la formazione degli studenti in un mondo che cambia troppo rapidamente, ad una velocità alla quale a volte neanche i docenti riescono ad adeguarsi.
Quale sarà il futuro dell’insegnamento nessuno lo sa, sicuro è che come dall’alba dei tempi, fino a quando ci sarà l’uomo, ce ne sarà un altro che lo affiancherà nella sua crescita e lo aiuterà ad apprendere nuove nozioni.
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