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Soundtrack da ascoltare durante la lettura:”Born to run”- Bruce Springsteen
L’evoluzione dei ponti, progettati per creare un collegamento verso nuovi popoli, è il tema che affronteremo oggi.
“Uomo delle caverne, per mille miglia abbiamo camminato per procurarci viveri e pietre, cercando di sopravvivere, ma la natura ci viene contro, ponendoci degli ostacoli insormontabili: i fiumi.”
Fin dall’antichità, dall’era del Neolitico, l’homo cacciatore-raccoglitore ebbe l’ingegno di progettare, quelli che ad oggi definiremmo “ponti”. In che modo?
Come direbbe Joseph Strauss, progettista del Golden Gate Bridge di San Francisco:” La creazione di un ponte è una guerra contro la forza della natura.” Ed effettivamente non è cambiato molto, perché prima si invocavano gli dei con delle preghiere, affinché il ponte reggesse, ed oggi…
I romani presero spunto dal passato, portando però un’innovazione ingegnosa:
“Il popolo romano ha bisogno di un collegamento stradale. Una vera e propria rete, che delinei il nostro territorio, con i popoli vicini, in maniera lineare, senza intoppi sulla strada.”
Questa fu l’imposizione dell’imperatore Traiano e così creò il Grande Raccordo Anulare. Ah no.. scusate, volevo dire: il Ponte ad Arco.
“Mi pare strano che, a nessun di voi, possa venire alla mente il funzionamento statico di un ponte ad arco. Apporterò io delle modifiche, cosicché tutto il mondo, compreso il sultano Bayazid II della Turchia, possa divulgare il mio nome, già ben noto.”
E, mentre Leonardo da Vinci, nel pieno del suo ingegno, propose al progresso una svolta riguardo la costruzione ad arco, in lontananza, da una laguna italiana, si sentiva sospirare e tirar pugni…
E’ di Venezia che vi sto parlando. La sua fama è preceduta dai ponti più iconici della storia, due di questi proprio il Ponte dei Pugni e il Ponte dei Sospiri.
Troverete ancora le impronte delle due famiglie rivali che combattevano su di esso e, mentre passeggiate tra i vicoli vissuti della città dei canali, scorgerete il Ponte dei Sospiri e appena lo noterete, (sì, avete capito bene!) non potete far altro che sospirare.
Scommetto che non avete mai attraversato un fiume sospeso su una navicella appesa a cavi, scivolando lentamente quasi sul pelo dell’acqua su una struttura che è Patrimonio dell’Unesco.
Neanche io, però è un’attrazione meravigliosa da vedere anche a distanza, figuriamoci attraversarlo dal vivo. Sto parlando del Ponte di Vizcaya, sulle acque di Bilbao, chiamato anche Ponte Sospeso.
“Costruita una struttura magnifica come la Tour Eiffel, voglio lasciare la mia eredità ingegneristica, al mio prediletto Alberto de Palacio.”
Magnifiqué! Chissà se disse così Gustave Eiffel, lasciando il posto al suo allievo migliore Alberto de Palacio, che costruì nel 1893, quella che oggi è una struttura straordinaria, ossia il primo ponte sospeso con navetta ad essere costruito.
Più che un ponte è una piccola cittadina, per lo più gli abitanti sono dei rari fenicotteri che vi faranno compagnia lungo il viaggio del Ponte Vasco da Gama a Lisbona, lungo ben 17 km ed avente ben sei corsi autostradali.
Lo, so.. E’ stato un lungo viaggio, adesso abbiamo bisogno di riposare. Singapore prevede un’ottimo “ponte di comfort”, chiamato Henderson Waves, che sembra simulare un’onda. All’ interno contiene salottini dove gli ospiti possono godere della natura circostante e della vista panoramica.
Il ponte è metafora stessa dell’evoluzione.
Crea un collegamento inevitabile nell’uomo, che si spinge oltre i limiti, unendo il passato e il presente, purché ci si avvicini alla meta prestabilita.
Ciò che conta però è che, prima ancora di attraversare il ponte, bisogna raggiungerlo.
Written by: Francesca Aiello
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