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Cultura

Una Chicca all’orizzonte: un po’ di trucco e poi…

today20 Luglio 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Life on Mars”- David Bowie

“Uno dei grandi misteri della natura è: perché teniamo sempre la bocca aperta per mettere il mascara?” Bridget Jones

Impacciata come al solito, la vedi specchiarsi con quella sua espressione buffa, scomposta e la bocca semi aperta intenta a non sbavare col mascara sugli occhi e dall’altra la sigaretta che fuma riflessioni sulla sua vita.

Jones è il personaggio che fa per noi, caro lettore o lettrice, chiunque tu sia. In fondo siamo tutti un po’ Bridget nell’anima, soprattutto quando, in quei momenti, è capitata l’occasione di mettere il mascara sugli occhi. Ed io immagino che adesso, mentre ti stai truccando in macchina con la massima concentrazione per non far venire un volto alla Moira Orfei, oppure stai leggendo Una Chicca… nel momento in cui finalmente hai una serata insolita e hai voglia di stravolgere la tua vita: il trucco copre tutto quello che c’è da coprire.

L’evoluzione del trucco, Bridget Jones e mille peripezie sono protagoniste. Che il bello abbia inizio!

Johnny Depp a capo della comunità egizia: il trucco tra bellezza e realtà

“Siamo in un sogno? No. Lo sapevo… Se no c’era il rum!” come potevi non mancare tu Johnny con l’eyeliner sotto gli occhi e no! Non stai sognando. Come non stai fantasticando anche tu caro buon vecchio lettore, che ti stai aggirando nell’antichità con Depp, Jones e una vagonata di follia, senza rum.

Depp, diciamoci la verità, non hai portato niente di nuovo col tuo carisma colorato sotto gli occhi, anzi hai fatto le scarpe rubando ciò che gli antichi egizi esasperavano col trucco: il kohl, più che una crema è una vera propria pasta composta da fuliggine, un particolare unguento grasso e polvere di piombo. Serviva per allineare occhi e sopracciglia, con prodotti simili al fard e ad un lucidalabbra composto da residui animali.

Insomma, non fate quella faccia schifata, perché il trucco con questi particolari composti animali e vegetali aveva due funzioni: proteggere gli occhi e la pelle da agenti patogeni esterni e soprattutto risaltare gli occhi voleva dire sottolineare la forza e l’amore del proprio essere. Sia uomini che donne, hai capito Johnny?

Il trucco nascosto nel velo di Maya nelle altre culture

“All’improvviso ho realizzato che se non cambiava qualcosa in fretta avrei vissuto una vita in cui il rapporto più importante sarebbe stato quello con una bottiglia di vino, e alla fine sarei morta grassa e sola, e mi avrebbero ritrovata dopo tre settimane divorata dai cani alsaziani. O sarei diventata come Glenn Close in Attrazione fatale…”.

Continua ad abbuffarsi di gelato Bridget, dopo aver percorso i primi secoli, ma non è così che sì affronta la vita, insieme al progresso evolutivo, c’è una soluzione a questo Jones.

Forse sei tu che catturi spiriti, correnti o energie negative che devi allontanare, senza passare dal via come nel gioco Monopoli, ed è questa la filosofia del trucco indiano. L’henné, la tintura delle mani, la matita sotto gli occhi è segno e spirito di voler comunicare qualcosa alla religione altrui, oppure come senso di appartenenza e di raccontare col trucco e i segni tribali sulla pelle: la storia di un popolo.

Infatti molte culture associano il trucco e il profumo, erano strumenti per attrarre qualcuno verso chi “indossava” un trucco al profumo associato. E’ tutto chiaro lettore: il profumo è importante al primo appuntamento! Ah, no parlavamo di trucco…

A volte l’apparenza inganna, quando gli uomini si truccano più delle donne dall’antichità agli anni ’70

Cara Bridget, anche tu come il nostro lettore, hai smesso di credere nel prossimo, perché incontri sempre la persona che non fa al caso tuo, che sembra uscita da una clinica psichiatrica.

E a chi non succede?

Così avete deciso entrambi di provare il brivido e corteggiare gli uomini della vita passata, rendendovi conto di un particolare: oltre le donne che nell’antica Roma e Grecia indossavano un velo di trucco, se non inesistente, gli uomini né abusavano. Cipria, rossetto, mascara e tanto altro. Sì hai capito bene, ed ecco che David Bowie entra in scena.

“Mi stavate cercando? Scusate stavo facendo un salto su Marte, per vedere se c’era vita da qualche parte.” 

La tua natura camaleontica e i tuoi milioni di alter ego, mi fanno girare la testa, David, ma è te che cercavamo.

Tu hai abbattuto il muro riportando, grazie anche ai make up artists Way Bandy e Scott Barnes, quella concezione della pittura sul volto maschile, abolendo l’etichetta degli anni del ‘900: il senso di volersi mettersi in mostra e distinguersi dalle donne.

Il make-up del futuro verso la biodiversità, biotecnologia, bioingegneria, la cosmesi in 3D… E chi più ne ha!

“Il trucco è una forma moderna di pittura del corpo riservata al viso e cerca di accentuare quelli che sono considerati pregi, a seconda delle epoche e di minimizzare i difetti.” tanto lo so a cosa state pensando entrambi, Bridge e lettore del passato/futuro: posso mettermi anche quintali di trucco, comunque non mi sento bella/o, perché i miei difetti me li sento dentro, quindi non mi guardo allo specchio e se lo faccio mi lamento con le mie: bolle, rughe, borse sotto gli occhi…

Ok, time out!

Rifletti… Pensa da qui al 2050, la cosmesi si sta muovendo su strade biotecnologiche e di bio-ingegnerizzazione. Non dovrai più farti questi problemi perché, come al solito, la tua faccia non sarà più la tua.

Ma, no!

Non volevo dire che puoi prendere in prestito quella di qualcun altro, semplicemente il primo cosmetico stampato in 3D che non si tocca, non si spalma, non si eroga, ma sparisce per magia appena appoggiato sulla pelle con una pinzetta.

Magari con l’uomo e la donna in versione “ologramma” del futuro: farai colpo!

 

 

 

 

Written by: Francesca Aiello

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