È tutto il resto: Motta, la fine dei vent’anni e la paura d’essere in ritardo
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Soundtrack da ascolta durante la lettura: “Shine on you crazy diamond”- Pink Floyd
“Quando si fa buio tutti possono vedere le stelle, ma vederle con la luce del sole non è da tutti.”
Ti vedo che stai camminando, mentre stai leggendo Una Chicca all’orizzonte. Stai attento! Ti ho salvato per un pelo, stavi sbattendo addosso ad un lampione.
Sei in treno, con le gambe accavallate, mentre ti stai sventolando, per il gran caldo. Oppure ti immagino ancora a letto, hai la faccia stropicciata, la luce naturale che penetra lentamente tra i buchi delle serrande ti assopisce la lettura.
Ecco, adesso alzati. Non creare quella smorfia interrogativa sul volto, socchiudendo gli occhi, come a non sapere. Recati al campo più vicino a te, respira l’aria e tocca la luce naturale delle stelle, alle 10 di mattina. Se le vedrai, vuol dire che sei nel posto giù, perché in Oltre la Chicca, con me Chicca, tutto può succedere: vedere le stelle al mattino è già un primo passo verso l’evoluzione delle illuminazioni.
Ah, perdindirinda! No, non puoi più tornare indietro, ormai hai percorso miglia e miglia a piedi. Pensa, cerca di arrovellarti il cervello e capire dove hai lasciato la tua torcia, poi il tempo è denaro come direbbe Seneca, mentre lo vedi passare di fianco a te, scrivendo un trattato su “Il tempo che perdi, mentre pensi di non perdere tempo.”
Stai per perdere la speranza, solo e al buio, quando ad un certo punto, vedi in lontananza una taverna e le sue torce.
Lucio Anneo, perché non andiamo insieme a capire cosa fanno quei bricconi, mentre la luce si fa sempre più soffusa? Esita prima di rispondere, poi mi dice: “Stasera gli egizi danno una festa spirituale da spaccare di brutto, con le luci naturali a specchi, vado a dare un’occhiata. Ci vediamo nel tempo del tempo che hai perduto.”
Dopo che il vento inizia a strappare le pagine dal calendario, in questo passaggio di secolo, ti trovi con un bernoccolo sulla fronte. Oltre il danno, anche la beffa, lo so! Perché hai quel mostro sulla fronte? Eri appena giunto nella tua umile dimora, dopo la nottata in taverna e, data la mancanza di luce, per correre al bagno, hai sbattuto allo stipite della porta.
La virtù e il coraggio di voler andare in bagno di notte nel Medioevo è insegnamento alla vita. A meno che tu non abbia deciso di abitare in un Monastero, lì l’illuminazione “cantava” un’altra storia.
Prima che tu te ne vada nei secoli successivi però, vorrei raccontarti quella storia del Faro e il suo guardiano…
“Porta il tuo viso verso il sole e le ombre cadranno dietro di te.” Proverbio asiatico
C’era una volta, al calar del sole, verso l’ultima vetta della montagna più alta, nel paese più distante, un vecchio saggio che svegliava il suo spirito attraverso il Bodhi, l’illuminazione d’Oriente.
La fase Zen non è l’unica “strada” che affronterai in Oriente, perché varie illuminazioni dovrai “affrontare”, tra storie di Samurai e vecchie lanterne cinesi.
Non hai capito molto già dal titolo, ti vedo confuso. Ti capisco, perché viviamo la stessa forma di smarrimento, data l’evoluzione futura dei nostri ambienti naturali e artificiali. Può sembrare un titolo ridicolo, ma ormai anche la Luce può diventare Bio e Commestibile.
Ci credi, non ho esitato a scriverlo? Sto scherzando. Mi piace immaginare la tua faccia agnostica, perché sei uno di quelli che, quando accende il Telegiornale, non crede più a niente, solamente alla Prova del Cuoco. Per questo ti annuncio già da adesso che le illuminazioni diventeranno…
Ti aspetto stasera alle ore 18:00 su voicebookradio.com!
Written by: Francesca Aiello
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