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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “New Shoes”- Paolo Nutini
Oggi non è un martedì qualsiasi. E’ un giorno un cui, davanti a me si trova una persona con un “nuovo paio di scarpe”, si ferma un momento e dice:
“Mi sono svegliato infreddolito un martedì, mi sentivo come se mi mancasse qualcosa nella mia vita quotidiana. Quindi ho velocemente aperto l’armadio, ho tirato fuori dei jeans ed una maglietta che sembravano puliti e li ho messi assieme ad un paio di vecchie scarpe, che erano squarciate sulle cuciture ed ho pensato che quelle scarpe non mi stavano bene.”
Non è un caso, non è un evento fortuito che Paolo Nutini sia qui oggi e abbia tirato fuori delle vecchie scarpe con dei vecchi lacci. Ha voluto indossarle per poi buttarsi il passato alle spalle, adesso ci sono lacci nuovi che hanno detto “addio alla tristezza”.
Ora guarda dentro la tua vecchia scarpiera, e dì addio alla solitudine e alla malinconia, allaccia scarpe nuove!
L’evoluzione dei lacci alle calzature, non è solo una stringa da stringere e allentare, è un “martedì che dice addio alla tristezza, esce fuori a fare due passi, perché c’è tanto da scoprire”, insieme a me, Chicca.
C’era una volta una giovane donna greca, che durante la celebrazione delle Grandi Dionisie si innamorò perdutamente di un baldo giovane laziale, proveniente da una classe sociale molto umile, ma che indossava con fierezza le sue Cioce. Erano calzature che avevano un aspetto da vero pastore.
Fu un approccio davvero sottile. Paolo Nutini stavolta tu non c’entri, ma, caro lettore, vedi è così che si vuole approcciare.
“Cammini con me? Solo due passi fuori. Che tempo che c’è, che quasi t’innamori… Con le mie cioce e le tue, non potrai dirmi di no!” Ed è così che canticchiando una canzone, settimane dopo, la fanciulla indossò le nymphides, ovvero sandali da sposa. Il gesto di allacciarsi le scarpe, rappresentava un cambiamento. Il passaggio dall’ambiente privato a quello pubblico; il passaggio dalla sfera profana a quella sacra; l’inizio e la fine di un viaggio.
Paolo, e tu, caro lettore allacciate le vostre scarpe, perché in Tibet e in India, bisogna andare e “cammina, cammina, cammina…”
Il Maestro di Dharma, il Lama, chiamato anche l’essere con qualità straordinarie, vi aspetta verso alte montagne. Avvolti dalla nebbia, siete arrivati alla vetta più alta, perché dovete cercare “la scarpa dei mille splendidi soli con le stringhe parlanti”.
Arrivati a destinazione, il lama, in assoluto silenzio, vi fa indossare delle calzature di canapa, con la punta rivolta verso l’alto.
I Lama possono indossare caratteristici stivali colorati che vengono stretti intorno ai polpacci mediante stringhe; la forma di questi calzari intende rimandare al tema della sottomissione dei “tre veleni mentali”: ottusità, odio e bramosia.
“Se di seta le stringhe vuoi indossare, di saggezza nobile dovrai diventare….”
“Paolo, Lettore? Mi sentite? Agente CIA 00-19 Covid Free, a rapporto! Ascoltatemi bene, bisogna catturare il nemico dall’altro lato del fiume. Ripeto: nemico avvistato ad ore 12. Al mio tre fatemi vedere le stringhe delle scarpe!”
Jonna Mendez a rapporto, fate ciò che vi dice lei, non muovetevi. State partecipando ad una riunione presidenziale nella Sala Ovale, quindi date retta alla spia Mendez, regina dei travestimenti. Bisogna non dare nell’occhio e soprattutto attenzione a lacci delle scarpe!
Disponete di un auricolare, c’è chiasso nella stanza presidenziale, arriva una chiamata, rispondete: “A rapporto John Mulholland, il prestigiatore. Ascoltatemi, per comunicare con Jonna, dovete stringere le stringhe in codice per comunicarle che avete delle informazioni, che la bomba è stata disinnescata.”
Ed è così la CIA durante la seconda guerra mondiale assestava bene i lacci delle scarpe per comunicare determinate informazioni!
Caro Lettore, ormai Paolo si è arreso, appena ha visto il titolo del nuovo paragrafo. Ed è comprensibile, ma almeno tu rimani. E’ stato provato che al livello matematico esiste una legge che spiega il perché i lacci si slacciano da soli.
Non si tratta di magia, secondo un gruppo di ricercatori della University of California di Berkeley, quando camminiamo sviluppiamo delle forze che sono destinate a sciogliere ogni tipo di nodo, anche quello apparentemente più robusto. La colpa è di due forze che entrano in gioco mentre si corre o si cammina a grandi passi.
Anche se la novità è che in futuro Le nuove HyperAdapt 1.0 invece hanno davvero lacci che si chiudono automaticamente. Infilando il piede si attiva un sensore, che a sua volta attiva gli attuatori che controllano i lacci. Comprensibilmente, questi ultimi non hanno la punta che fuoriesce dalla scarpa stessa, ma è presente un pulsante per regolare l’allacciatura.
Dimmi che lacci indossi e ti dirò chi sei!
Written by: Francesca Aiello
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