Il 16 Maggio 2019 il mondo intero ha dato il saluto finale a The Big Bang Theory, la fortunata comedy che sin dal lontano 2007 regala momenti di tregua da 20 minuti ciascuno alla stressante vita di tutti, dai nerd ai popolari, dai secchioni ai bighelloni, in un mix di scienza e comicità, ma soprattutto tanta, tanta umanità.
Forse perché si è trattato di una conclusione piuttosto importante, dove l’attenzione dello spettatore era catalizzata sui protagonisti piuttosto che sulle ambientazioni che ogni fan ha imparato a riconoscere e ad amare, pare proprio che, nell’era degli easter eggs, quasi nessuno sia riuscito ad individuarne uno tutto sommato piuttosto semplice da riconoscere all’interno del finale della serie.
Ricorderete che nel ventitreesimo episodio della stagione conclusiva della sitcom, dal titolo The Change Constant, Leonard e Sheldon si sono trovati a dover ricostruire il modello atomico 3D di un grande DNA, accidentalmente distrutto, che da sempre occupava un posto di tutto rispetto all’interno dello storico salotto. Per ogni cacciatore di easter eggs che si rispetti, già il solo fatto di trovarsi davanti ad una scena che nella finzione richiede un certo quantitativo di tempo per avvenire, dovrebbe essere sufficiente per drizzare le antenne e allertare tutti i sensi: quando sono coinvolti dei dati numerici, stai pur certo che ci dev’essere qualche significato nascosto.
Come affermato dallo stesso Leonard successivamente, la ricostruzione da zero del modello in questione richiede la bellezza di 139 ore e 30 minuti: un quantitativo di ore che, opportunamente convertito, corrisponde a 5 giorni, 19 ore e 30 minuti.
Ora, cosa ha di speciale questo lasso di tempo?
Come è facilmente calcolabile, queste 139 ore e 30 minuti rappresentano con esattezza il tempo necessario per guardare tutto The Big Bang Theory, dal primo episodio della primissima stagione al gran finale della dodicesima.
Insomma, questo easter egg è dedicato a chi, per tutti questi anni, ha lavorato sul set e dietro le quinte, impiegando tempo ed energie unicamente per il nostro intrattenimento. Ma in parte è anche dedicato a tutti gli spettatori della comedy, che in 139 ore e 30 minuti hanno riso, si sono commossi e affezionati a tutti quei personaggi, protagonisti e non, che in dodici stagioni hanno ricordato loro quanto si possa crescere e cambiare pur mantenendo la propria straordinaria unicità.
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