“Oh no, non di nuovo! Cambia canale, è ripartita l’ennesima pubblicità…”
Eh sì ragazzi. Fate pace con quest’idea: è tornato quel periodo dell’anno, le famigerate quattro settimane di bombardamenti a tappeto di spot ipercolorati e squillanti creati con il solo intento di marchiare a fuoco le nostre menti per non svanire più finchè non avremo acquistato, spinti dall’esasperazione, lo scintillante prodotto tanto conclamato.
Eppure, non a tutte le pubblicità associamo necessariamente qualcosa di negativo: come potremmo, ad esempio, non sospirare nostalgici ripensando ai vecchi jingle delle case di giocattoli ormai totalmente restaurati, o ridere a crepapelle della bizzarria con cui i limitati mezzi tecnologici di vent’anni fa hanno dato vita agli indimenticabili giochi degli anni 2000?
Abbassiamo tutti un momento il volume della TV e facciamo un salto indietro nel tempo, all’epoca in cui scrivevamo sulla lettera per Babbo Natale messa in bella mostra sul frigo decine di potenziali regali, aspettando speranzosi la mezzanotte della Vigilia:
1)I Tamagotchi
1)I Tamagotchi
Non mentite a voi stessi: ve li ricordate benissimo, così come ricordate il senso di colpa da cui siete stati colti quando, appena 5 anni fa, sono riapparsi sugli schermi delle TV, annunciando la loro modernissima compatibilità con i sistemi Android e ricordando a ogni bimbo che giace dentro ognuno di noi di essere la causa della morte di milioni di questi mostriciattoli elettronici di cui a un certo punto abbiamo cessato di prenderci cura! (un minuto di silenzio per tutti quei Tamagotchi che giacciono abbandonati in qualche polveroso cassetto).
2) Emiglio il Meglio
2) Emiglio il Meglio
No, non si tratta un (grave) errore grammaticale, si chiamava proprio così! Certamente, il nipote di Emiglio in vendita oggi è stato modernizzato e reso più piccino e colorato –e un po’ meno inquietante, a dirla tutta- ma non ci sono paragoni con quello originale che nello spot pubblicitario prometteva grandi risate a grandi e piccini, tra marachelle alla mamma e diabolici furti di telecomandi!
3) Il Crystal ball
3) Il Crystal ball
Ammettetelo: riuscite ancora a sentire l’odore di questa parola.
Perché il Crystal ball non era un semplice tubetto di bolle qualunque, era un pastone chimico di misteriosi composti aromatici non meglio identificati che agli occhi di noi bambini rappresentava la chiave per il massimo divertimento possibile con gli amici! I più bravi riuscivano a creare delle bolle più grandi di una palla da Pilates, ed era sempre un incanto guardare quelle sottili ma resistenti palloni colorati volteggiare in aria finchè non arrivava il simpaticone di turno a schiacciarle con un sonoro “PAF”!
4) I Furby
4) I Furby
Ecco fare capolino da qualche antro polveroso della nostra memoria (e dell’armadio, se ancora non lo avete regalato a qualche fratellino o cuginetto) uno strano animaletto gufomorfico, paffuto e pelosetto, colorato e con due grossi occhioni alle volte tristi, alle volte un po’ perturbanti: è il turno dei Furby!
Nati in realtà ben prima di noi e con un’evoluzione che continua nel tempo, i soffici gufetti della nostra infanzia sono stati la causa di tanti sobbalzi nel sonno, quando dimenticavamo di spegnerli e nel silenzio assoluto pensavano bene di togliere a noi e ai nostri genitori vent’anni di vita facendo il loro strano verso.
Però, nonostante questo, come avremmo potuto non amare degli animaletti così tenerelli?
5) I Beyblade
5) I Beyblade
Più avvincenti di una lotta Pokémon, più violenti di un’imboscata con le pistole ad acqua Nerf, diamo un caloroso bentornato ai Beyblade!
Se osservate con attenzione i dettagli delle vostre mani, probabilmente riuscirete ancora a scorgere qualche segno di abrasione prodotto da quelle micidiali zip colorate che davano la spinta a queste sofisticate, demoniache trottole da battaglia. Era matematico: una volta su tre qualcosa andava storto, e quel “ziiip” prodotto dallo strattone iniziale faceva un suono diverso, il suono della nostra povera pelle che veniva praticamente frustata! Nonostante questo, non dimenticheremo mai con quanta attenzione e perizia esaminavamo il nostro Beyblade in cerca di qualcosa che ne attestasse la falsità, e soprattutto l’emozione con la quale stupivamo gli avversari esibendo i trucchetti del mestiere appresi con tanta pratica.
E voi, quali altri giochi senza i quali non avreste potuto vivere avevate in lista?
Post comments (0)