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Letteratura

Bambini magici in un mondo parallelo… si può!

today19 Febbraio 2022

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “L’isola che non c’è” – Edoardo Bennato

Prima di tutto: no, non si sta parlando di Harry Potter e lo specifico perché so che quando si parla di magia si pensa sempre a quello.

Avete mai sentito parlare di mondi paralleli?

Sicuramente si se avete visto le ultime uscite della Marvel. Ma devo riportarvi sulla retta via: oggi non si parlerà di super eroi.

Ma hey, tranquilli, l’elemento fantasy rimane.

Forse è meglio tornare alla teoria

Di teorie su universi paralleli ne esistono a non finire, perciò vorrei concentrare un attimo l’attenzione sui particolari.

Alcune teorie parlano di mondi sovrapposti, quindi di veli della realtà che si sovrappongono, creature diverse che abitano lo stesso mondo senza poter entrare a contatto le une con le altre.

C’è chi pensa che sia proprio in uno di questi veli che abitano le anime delle persone che ci hanno lasciato. Altri ancora pensano che questi luoghi siano abitati a esseri completamente diversi. Esiste anche chi pensa che, a seconda del velo in cui ci si trova, la conformazione del mondo e la realtà siano diversi.

Noi non lo possiamo sapere e comunque vi assicuro che la parte filosofica è finita qui per oggi.

Klune e un mondo misto

Mettiamo caso che uno di questi veli sia abitato da esseri che conosciamo solo nella nostra fantasia e alcuni nemmeno in questa.

E adesso questo velo cade. Ci troviamo in un mondo dove gli umani convivono, più o meno, con altre meravigliose creature.

Non è la mia fantasia questa –anche se farei qualsiasi cosa per viverci-, ma quella di Travis John Klune, e luogo in cui si può effettivamente entrare.

Basta andare in libreria e comprare il suo libro: La casa sul mare celeste.

Ma di cosa parla?

La sinossi di questo libro può essere provata ovunque, perciò la mia sarà molto corta:

Linus Baker è un assistente sociale e si occupa di supervisionare gli orfanotrofi che ospitano bambini magici. È una persona del tutto anonima e ordinaria ed è perciò stupito quando gli viene assegnato un incarico di massima segretezza e a contatto con creature magiche estremamente pericolose. Chi l’avrebbe mai detto che bastasse un mese per stravolgere la vita di una persona?

In realtà il libro non parla di Linus e del suo lavoro.

Parla degli orfanotrofi e di come spesso siano una bugia, ma parla anche del concetto di casa:

“A proposito di eufemismi, per l’amor del cielo, volete piantarla di chiamarli orfanotrofi? Le implicazioni di questa parola sono sempre state false. Sono vere e proprie case. Sono sempre state case. […] Questi bambini non hanno bisogno di una casa: che vi piaccia o no, ne hanno già una.”
(Linus Baker – La casa sul mare celeste)

Parla dei pregiudizi e della paura che le persone nutrono per il diverso:

“Sono esasperato. Questi bambini si trovano ad affrontare solo pregiudizi sul loro conto. E quando diventeranno grandi sarà lo stesso. […] Come possiamo combattere il pregiudizio se non facciamo nulla per cambiarlo? Se continuiamo a covarcelo dentro, qual è il punto?”
(Arthur Parnassus – La casa sul mare celeste)

Parla dello spasmodico bisogno di schematizzare, di definire, che abbiamo oggi. Bianco o nero, cielo o terra, bene o male; ma non esiste sono questo:

“Le persone non sono o bianche o nere. Per quanto ti sforzi, è impossibile rimanere su un sentiero senza deviazioni. Ma questo non fa di te una cattiva persona.”
(Lucy – La casa sul mare celeste)

Diciamo pure che sono tanti problemi attuali incastonati in una storia fantastica!

Andate e leggerlo, avanti!

Written by: Ro Vendittelli

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