I risultati della sperimentazione senza precedenti di un gruppo di italiani
Non c’è niente di più difficile da curare che un cuore ferito… questa frase sembra essere legata alla sfera dei sentimenti e dell’amore in particolare, ma in questo caso ci riferiamo proprio alle lesioni del miocardio. È infatti stimato che in seguito ad un infarto muoiono tra uno e cinque miliardi di cellule, circa un quinto di quelle presenti nel cuore. Un gruppo di ricercatori italiani è riuscito a riparare questa cicatrice (sulle cavie, per il momento) ispirandosi alla capacità di salamandre e pesci di rigenerare i loro organi perduti.
Il frammento genetico ripara-muscolo si chiama microRna-199. È una piccola molecola che viaggia attorno alla doppia elica del Dna, accendendo e spegnendo geni, indicando quali e quante proteine devono essere prodotte per il buon funzionamento delle cellule. Per ora il sistema ha funzionato perfettamente sui roditori, mentre sui maiali, che hanno un cuore molto simile a quello dell’uomo, i problemi si sono ripresentati dopo un mese.
Sicuramente c’è ancora tanta strada da fare, però è altrettanto sicuro che questo rappresenti uno storico risultato, e potrebbe portare a curare tanti cuori spezzati, non da un amore ma da un infarto.
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