Durante la lettura si
consiglia l’ascolto del brano: “Every Breath You Take – The Police”
La nostra vita è caratterizzata da molte cattive abitudini, tra queste vi è la respirazione superficiale. È buona consuetudine nella respirazione yogica utilizzare il diaframma, il muscolo respiratorio, per inspirare, mentre il torace per espirare. Secondo quanto riportato dall’antico testo Hathayoga Pradīpikā, le respirazioni sono in tutto nove e il sistema che si occupa di queste è chiamato Pranayama. Con questo termine, si suole indicare le modalità di respirazione e la sincronia dei muscoli interni, che vi contribuiscono. È fondamentale correggere una cattiva respirazione, in quanto quest’ultima può stressare i muscoli adibiti al processo respiratorio. Come si allontana l’ansia?
La respirazione più proficua è l’Ujjayi, termine sanscrito che significa “uno che è vittorioso”. L’Ujjayi è conosciuto
come respiro oceanico, grazie al suono sibilante che si emette durante la
pratica, una musicalità che ricorda il moto delle onde. Questo tipo di respirazione, prevede l’inalazione ed espirazione
dal naso e possiede due funzioni:
1.Calmare la mente e lo stress psicologico, facendo connettere l’individuo con il suo io più profondo.
2.Scaldare dolcemente il corpo.
La respirazione Ujjayi è ottima per la concentrazione e per conoscersi meglio. Attraverso il respiro, il nostro corpo comunica, raccontando stati d’ansia ed emozioni, quali ad esempio l’innamoramento. È bene dunque, dedicarsi 20 minuti al giorno a questa tecnica respiratoria, si consiglia di praticarla la mattina, appena svegli, ma se non potete, scegliete un’altro momento della giornata.
Siete curiosi di sperimentare i benefici dell’Ujjayi?
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