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Cultura

Tutti i colori: la violenza e il tentativo di nasconderla.

today10 Maggio 2021

Background
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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Oblivion” – Grimes. 

Oggi parlerò di un fatto che non è adatto ai deboli di stomaco e che disgusta me in prima persona, ma vi chiedo di continuare a leggere, è importante che la sua voce venga sentita.

Questo argomento è stato seppellito negli ultimi giorni dalla richiesta a gran voce dell’approvazione del ddl zan e lo scherno rivolto a Giorgia Meloni che si batte contro qualcosa che è a lei ignoto.

Non parlo a proposito di ciò che è successo in seguito al discorso di Fedez – anche se effettivamente anche qui, c’è stato un tentativo di censurare e insabbiare tutto- perché credo sia già stato detto tutto il possibile e siano state usate tutte le parole del caso e anche perché è giusto dare voce anche a queste cose.

Il Consenso

In accordo con l’enciclopedia Treccani, il consenso è il permesso affinché un atto si compia. Questo concetto ha delle clausole perché sia applicato:

  • deve essere volontario. Perchè se x viene minacciato a fare un’azione y -si, sembra un problema di matematica-, x non fa y volontariamente e quindi non è consensuale.
  • deve essere cosciente. Mai sentita l’espressione “Non sono io, ma è l’alcool a parlare”?
  • deve essere revocabile. Gli esseri umani sono imprevedibili e cambiano idea continuamente, bisogna rispettare i cambiamenti di idee. Quindi se qualcuno dice no, indipendentemente da ciò che stava avvenendo, è no.
  • deve essere specifico. Quindi si ragazzi, per baciare la persona che vi piace dovete chiedere se a lei sta bene o no, perché altrimenti è violenza.

Ma, Aurora, perché stai dicendo queste cose scontate?

Perché non sono così scontate come credete e perchè le scene che seguono ne sono prive e mettono i brividi.

Un padre che non è un padre

Siamo a Campobello di Mazara e quattro ragazzi invitano una diciottenne ad una festa.

Mi hanno portata in una casa estiva di Tre Fontane dicendo che c’erano anche altre ragazze abbiamo ballato e bevuto in attesa che arrivassero, ma non si è presentato nessuno. 

Lei si è appartata con uno dei ragazzi, che già conosceva e che ogni tanto frequentava, ed è in questo momento che inizia la violenza:

Gli altri ragazzi entrano nella stanza e due di loro si avventano su di lei violentandola. Gli altri, invece, restano immobili a guardarsi la scena, ignorando le proteste e le richieste d’aiuto della vittima.

Quando è stata riportata a casa ha subito raccontato tutto alla famiglia. Il mattino dopo il fratello l’ha accompagnata a sporgere denuncia, ed è qui che capite perché ho chiamato così questo paragrafo. Una volta che ha finito di deporre, infatti, arriva una chiamata da parte del padre:

“Mia figlia vi ha raccontato dei fatti non veri, era sotto l’effetto di sostanza alcoliche e quindi non era in grado di capire quanto accaduto”

I ragazzi adesso sono sotto indagine, e spero non la passino liscia.

Domande

Ci sono dei quesiti che dobbiamo porci:

-attenzione: la parte che segue è una serie di speculazioni e dubbi miei, ma che potrebbero essere vostri. E NON è un tentativo di scusare i comportamenti dell’uomo o dei ragazzi. – 

Perchè l’uomo ha agito in questo modo?

Vivendo in un paesino della Sicilia l’uomo potrebbe essere stato minacciato. Oppure potrebbe averlo fatto per difendere l’onore della famiglia, poiché è persistente nel territorio il legame tra la verginità prematrimoniale e l’onore familiare. Però è meglio non fare di tutta l’erba un fascio e ricorrere a queste ipotesi per comodo: la possibilità che il padre sia solo un ***** –inserite mentalmente la parola che preferite, io non posso scriverla– è molto alta.

Per quanto riguarda i ragazzi, le loro azioni sono imperdonabili e inscusabili.

Però, cosa li ha spinti a commettere questa violenza?

La convinzione che solo perchè sono maschi posso avere tutto e fare tutto? Il bisogno di dimostrare e sentirsi potenti?

Fatto sta che questo mi fa pensare ad una frase che ho letto tempo fa:

“La violenza che insegniamo ai nostri figli mentre gli diciamo come essere uomini, è la stessa che ci fa stare alzati di notte aspettando il ritorno delle nostre figlie”

 

Written by: Aurora Vendittelli

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