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Cultura

Tutti i colori: il primo Gay Pride

today7 Giugno 2021

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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “I Kissed A Girl” – Katy Perry

La scorsa settimana siamo entrati nel mese del Pride, per cui, a ragion di logica, questo articolo sarebbe dovuto uscire lunedì scorso. Ma io non seguo la logica ed era troppo banale far uscire questa storia il primo giugno!

Mi serviva un po’ di suspence…- aumentata anche grazie agli articoli dei miei colleghi.

Quindi… voi sapete perché è proprio giugno il mese del Pride?

Stonewall

Riavvolgiamo il tempo, fino alla notte del 27 giugno del 1969.

Il cielo è buio e non ci sono tutti i grattacieli che ci sono oggi, adesso dobbiamo salire e vedere il mondo dall’alto – Si, dovete praticamente usare il Google Earth dell’immaginazione-. Adesso che siamo sospesi nello spazio, è tempo di cadere di nuovo.

Zoommiamo in America, poi a New York. Dove vi so portando?

A Manhattan, più precisamente in Christopher Street, c’è un bar: lo Stonewall Inn. È un club gay molto frequentato, ma hey, ci troviamo negli anni ’60 e quindi, oltre ai clienti, a frequentarlo ci sono anche le retate della polizia.

Questa notte una decina di poliziotti irrompono nel club –violenti come da copione- per una retata, ma succede qualcosa di diverso dal solito: questa volta, la comunità lgbt+ non sta zitta.

I clienti reagiscono e quegli otto/dieci poliziotti si ritrovano ad avere circa 500 persone contro. Secondo quanto riportato è stata la transessuale Sylvia Rivera a scagliare il primo colpo contro la polizia – c’è chi dice che abbia lanciato una scarpa, secondo altri lanciò una bottiglia-.

Ma la sconfitta non è qualcosa che “le forze dell’ordine” possono accettare ed il giorno dopo ecco che viene schierata anche la guarnigione usata nella guerra del Vietnam.

Riuscite ad immaginarvi la scena?

Questi poliziotti in divisa, ben allineati, a formare un fronte compatto davanti a mille persone colorate e sgargianti, e che guardano le prime file composte da drag queen pagliettate che intonano canti canzonatori. È una scena bellissima.

E così nacque il Pride

Nei giorni successivi la comunità lgbt di New York scende per le strade, sfilando in vestiti sgargianti e costumi da bagno, smettendo di nascondersi. Tantissime voci che intonavano lo slogan della manifastazione:

“Say it clear, say it loud. Gay is good, gay is proud”
“Dillo chiaramente, dillo urlando. Essere gay è un bene, essere gay è un orgoglio”

Il primo Gay Pride, prima chiamato Christopher Street Liberation Day, venne organizzato l’anno successivo in commemorazione di quelli che vennero poi chiamati I moti di Stonewall.

Moltissimi altri Pride vennero organizzati in altre città, per dire –anzi, per urlare– alla società che quelle regole che imponeva non erano altro che oppressive e scorrette.

Written by: Aurora Vendittelli

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