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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Partenope” – Clementino
Se vi proponessimo un viaggio lungo le mete raccontate dagli artisti? Parliamo di “turismo musicale”.
Da Genova a Napoli, vi segnaleremo alcuni luoghi per chi sceglie di andare a visitare città, alla ricerca delle vibrazioni dei grandi artisti che le hanno cantate. E con loro vi parleremo di alcuni brani musicali che dimostrano quanto il legame con una luogo a volte possa essere molto forte.
La prima città che vi consigliamo di visitare, che ha ispirato innumerevoli canzoni, è Genova. Viene raccontata nei testi di De André con la sua Crueza de Ma ma anche da Ivano Fossati con Chi guarda Genova.
Anche le giovani leve non sono da meno. Ci sono artisti meno conosciuti che hanno deciso di raccontare il rapporto con questo territorio, le sue tradizioni e i simboli. Uno di loro è Bresh. Classe 1996, il cantautore e rapper ha pubblicato il 27 gennaio Guasto D’Amore. Un inno alla sua città e più precisamente al Genoa, sua squadra di calcio del cuore.
“Ho un guasto d’amore, non riesco a star bene
Perché non ti vedo per tutte ‘ste sere
Ho un guasto d’amore se vedo il Grifone
Mi trema la pancia e mi vibra la voce
E quando ti vedo, mi fai innamorare
Perché, se tradisci, la faccio passare
Gli stessi colori che cadono in mare
Quando il sole tramonta senza salutare”.
Anche De André era un grande tifoso del Genoa, ma troppo coinvolto per scriverne una canzone .
“Semmai al Genoa avrei scritto una canzone d’amore, ma non lo faccio perché per fare canzoni bisogna conservare un certo distacco verso quello che scrivi, invece il Genoa mi coinvolge troppo”.
Di Genova vi consigliamo senza dubbio il Porto e la zona vecchia. Carica e intensa, decadente e austera, profumata di voci, di gente e di mare.
La prossima città che chi è appassionato di musica dovrebbe assolutamente visitare è Roma. Osannata da poeti e cantautori, sono migliaia le anime che l’hanno raccontata e ci sono alcuni suoi angoli che esprimono tutta l’enfasi e a passione che l’hanno attraversata. Scorci che ci sembra di conoscere, dal Lungotevere cantato da Claudio Baglioni e da Ultimo, al Colosseo e alla cupola di San Pietro delle canzoni di Antonello Venditti.
Non può mancare, quindi, una passeggiata a Trastevere, nel cuore vecchio di Roma. Un grande amante della città è stato Lucio Dalla che, con La sera dei Miracoli pubblicata nel 1980, ha recitato alla capitale una profonda poesia. Un atto d’amore composto nella sua casa di Trastevere, in Via del Buco, e recita così:
“È la sera dei miracoli, fai attenzione
Qualcuno nei vicoli di Roma
Con la bocca fa a pezzi una canzone
È la sera dei cani che parlano tra di loro
Della luna che sta per cadere
E la gente corre nelle piazze per andare a vedere”.
Una canzone, come ammesso dallo stesso cantautore, scritta di getto. Ispirata dalle mille suggestioni che solo una città come Roma può evocare. Trastevere è il fulcro di questa ispirazione, quindi perché non perdervi nei suoi vicoli? Proprio in Via del Buco c’è la targa che vi permetterà di riconoscere la sua casa.
Rancore, rapper romano classe 1989, ha pubblicato nel 2016 L’acqua der tevere, presente all’ interno dell’EP La Morte di Rinquore. La canzone racconta un protagonista assoluto di Roma che vi abbiamo accennato anche prima, il fiume Tevere. Protagonista anche di tanta musica popolare romana.
“L’acqua der Tevere nun se po’ bevere
Nun se la bevono manco li gatti
L’acqua der Tevere nun se po’ bevere
Se se la bevono solo li matti”.
Con la sua irriverenza, Rancore gioca su un dato di fatto ben noto ai romani. L’acqua del Tevere non è così pulita come un tempo. Ma se il vostro obiettivo non è nuotare come Mr Ok, pittoresca figura capitolina che si getta da anni nel fiume per festeggiare capodanno, allora non dovrete fare altro che ammirare il Tevere e i magnifici scorci che offre.
Eppure… se voleste togliervi lo sfizio di bere quest’acqua tanto cara ai destini di Roma, un modo c’è. Visitare la sorgente sul Monte Fumaiolo in Umbria da cui il ruscello scorre limpidissimo dalla montagna tanto da essere potabile. Sarebbe una sorte di atto sacro che non può permettersi chiunque.
Spostandoci più a sud non c’è città migliore, per un po’ di turismo musicale, se non Napoli. Oltre alle bellezze che tutto il mondo conosce, vi consigliamo di andare alla vera e propria ricerca di percorsi musicali. Cominciamo col visitare il Museo della Pace – MAMT – Mediterraneo – Arte – Musica – Tradizioni. E’ incentrato sulle influenze culturali e artistiche che il bacino del nostro mare ha ispirato negli anni. E’ contaminazione pura, è mescolanza di ritmi ed etnie.
All’interno della struttura è stato dedicato un intero piano a Pino Daniele, cantautore che più ha raccontato Napoli con le sue mille sfaccettature. E che più di tutti ha interpretato la fusione di sonorità lontane, portate dal mare.
Potrete ammirare la mostra permanente a lui dedicata dal nome Pino Daniele Alive che raccoglie i suoi strumenti, i suoi appunti e addirittura la ricostruzione del suo studio d’incisione originale. Il museo si trova in Via Depretis 130 e sul loro sito troverete tutte le informazioni necessarie.
Per immergervi in una città ricca di colori, sfumature e contraddizioni non potete far altro che ascoltare la sua Napul’è, pubblicata nel 1997 all’interno dell’album Terra mia.
“Napule è mille culure
Napule è mille paure
Napule è a voce de’ criature
Che saglie chianu chianu
E tu sai ca’ non si sulo”.
E, se volete una colonna sonora un po’ più esclusiva vi consigliamo tutto l’album Medina che è intriso di ispirazioni orientali, da ascoltare rigorosamente passeggiando proprio su Via Medina che pian piano vi porterà al mare. Ultima tappa di questo giro turistico musicale dedicato a Pino Daniele è la strada che gli è stata dedicata pochi anni fa nel centro storico della città.
Se non vi siete ancora stancati di attraversare le viscere di Napoli vi consigliamo un’ultimo luogo davvero speciale con un’ultima canzone da portarvi dentro. Si tratta di Partenope di Liberato, pubblicata nel 2022 all’interno dell’album Liberato II. E’ovviamente dedicata alla sirena che morì d’amore non corrisposto da parte di Ulisse. Il luogo che narra Liberato è il meraviglioso Chiostro di Santa Chiara che raggiungerete attraverso la coloratissima e chiassosa Via dei Tribunali.
Ô chiostro ‘e Santa Chiara na matin te ‘ncuntraje. Accumminciaje a cantá, nun l’aggio fatto maje.
“Staje calmo”, rispunniste, “‘E na manera ammà apparà”
“Ce stanno tutt”e cumpagne, mo nun pozzo parlá”
‘A primma vota ascettemo, ô mare ma purtaje
Dicette: “Me faje chiagnere, tu me faje male assaje”
E pop allora ‘int’a chillu mumento c”a vasaje
“Ammò, so’ na sirena”, ricette e me guardaje
Ma Liberato non è l’unico che ha dipinto la sirena Partenope fra le sue parole. E’ stata la protagonista mistica di poesie, di storie, di dipinti languidi. E coì anche un altro rapper napoletano l’ha raccontata con malinconia e con grande verità. Si tratta di una vera e propria lettera alla città scritta da Clementino.
Ad una figura mitologica così generosa va sicuramente reso omaggio. Portatele un fiore, gettatelo in mezzo al mare. Vi basterà recarvi a Castel Dell’Ovo e nel piccolo Borgo Marinaro che raggiungerete con un piccolo ponte fino al cuore del golfo.
E’ proprio quì che si lasciò morire Partenope ed è proprio da questo suo cuore che nacque Neapolis, la città nuova conosciuta in tutto il mondo.
In questo viaggio fatto insieme vi siete resi conto di certo del fatto che le città non sono soltanto una cornice. Spesso diventano protagoniste e vere e proprie muse ispiratrici che noi possiamo andare a conoscere da vicino per respirarle un po’ di più. Così ricche di anime, di contraddizioni e suggestioni che sono state e saranno il nido perfetto, colmo di materiale prezioso per chi racconta storie.
La prossima settimana vi porteremo altrove, seguendo la musica e andando a toccare dal vivo i luoghi vissuti e amati dagli artisti che li hanno cantati.
Scritto da Valentina Proietto Scipioni e Giulia Di Giorgio
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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