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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Blue suede shoes” – Elvis Presley
La musica vista attraverso la lente dei colori. Continua il nostro viaggio nelle playlist musicali ispirate alle tinte dell’arcobaleno. Oggi è la volta dell’azzurro.
Colore evocativo per definizionae. Basti pensare al mare, al cielo, alle immensità più familiari che conosciamo. L’azzurro è un colore che ingloba emozioni e senso d’infinito, ecco perchè è tremendamente affine all’armonia e alla musica. Il viaggio di oggi sarà molto emotivo… allacciate le cinture, si decolla!
Quanto può estendersi l’azzurro? La gamma infinita delle sue sfumature metterebbe in difficoltà chiunque. Chi saprebbe riconoscere il turchese dal celeste, il blu oltremare dal cobalto più estremo? In mezzo a tutte queste gradazioni si dilata l’azzurro, così come si dilata la voce di Giorgia che sembra accomodarsi tra le nuvole. Spingendosi oltre, raggiungendo una vertigine che si tinge di sole.
Si respira l’aria libera lassù e la paura non serve più. La spinta è servita, abbiamo “preso” il vento giusto. Si può solamente andare!
Azzurro non è solo cielo. Azzurro non è solo mare. Azzurra è la strada fatta insieme. Azzurra è quella casa che nasconde la carne, il sangue e le vene della guerra che qualcuno sta combattendo. E la combatte a suon di pennellate cariche di colore, circondato di tele bianche da “imbrattare” per raccontare un amore che sembra vero.
Doventiamo “una pozzanghera illusa di essere cielo”, che al cielo guarda e al cielo tende i suoi riflessi. C’è uno spettro di sfumature infinito in quell’ambizione incisa sulla punta delle nostre dita. E la voglia di immergerle nel barattolo di colore si fa vera per non disertare il cammino scritto nella nostra mano. Non si può far finta di niente!
Con uno spruzzo di tempera bianca l’azzurro sfuma in celeste. E si appoggia delicatamente sui nostri occhi.
Adesso è più facile guardarsi intorno, con un velo sbiadito e pallido sul viso, come una carezza soffusa, evanescente, quasi polverosa. Ma non si può soffiare via come se nulla fosse, non se ci avvolge in quella nostalgia che ci rapisce come un lampo. La conosciamo così bene, ci accomodiamo in lei come se potesse proteggerci da tutto il resto. E’ la nostra zona franca preferita, in cui ricordare, in cui seguire il volo impazzito di quei sogni che pungono. Che non si arrendono e che si ostinano in uno stimolo costante. In una spinta essenziale.
“Vederti un istante sopra un treno, partire su un auto e andar lontano. Quel lampo negli occhi, ciao. D’accordo fa male, ciao, ma tu dentro di me non muori più. Azzurra, celeste nostalgia”.
I più tradizionalisti di voi ricorderanno che le novelle spose, prima di andare all’altare, devono indossare qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato e… qualcosa di blu! E se blu -o azzurro- fossero proprio le scarpe? Magari di camoscio… forse poco affini alle tendenze attuali, ma di sicuro impatto se la sposa in questione volesse stupire.
Bando alle ciance. Elvis sapeva bene quanto contasse lo stile, ne ha fatto uno dei suoi potentissimi punti di forza. Le sue scarpe blu di camoscio fanno ancora ballare mezzo mondo e guai a chi osava calpestarle! Da un piccolo dettagli del genere è nato uno dei brani più iconici del Rock ‘n Roll degli anni 50.
La ballad incredibilmente romantica poteva mancare?
Occhi azzurri… desiderio o ambizione di chissà quanti di noi. Canone di bellezza da sempre. Veritiero oppure no, uno sguardo color del cielo cattura con la sua limpidezza. La profondità della sua tinta diventa surreale quanto più ci si avvicina alla riva. La luce riflette negli occhi l’infinità di un’onda che insegue l’altra. Occhi negli occhi, la musica sale… e il gioco è fatto!
“Like a deep blue sea on a blue, blue day. Blue eyes”. / “Come un mare blu profondo in una giornata blu. Occhi azzurri”.
Ma non ho ancora parlato apertamente del mare. Il primo, immediato rimando all’azzurro. L’interregno affatto scontato intorno a cui ruotano in modo armonico tutti i blu del mondo. Bastano le note giuste, le parole giuste scritte alla fine del giorno. Alla fine della strada. Di “quella” strada…
“La passione è fuoco e cenere ed i colori che dipingono le tele ettono a nudo la semplicità. E siamo solo attimi da vivere così.Salirò tutte le scale del mondo. Io sarò alla fine del giorno ad aspettarti io sarò. Alla fine di questo ritorno sarò. Alla fine della strada che ci porta al mare”.
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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