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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Purple rain” – Prince
Il viaggio musicale di oggi si tinge di viola, la perfetta mescolanza di rosso e di blu. La tinta perfetta che racchiude due mondi. Si scalda nel giusto grado di intensità fino a raggiungere colori ultravioletti al limite di un immaginario elettronico.
In apparenza totalmente innaturale, ma non c’è nulla di più ricco di questo colore che arricchisce perfino il cielo al tramonto e addolcisce pensieri e stati d’animo. Accarezzando, elettrizzando, accogliendo, accompagnando. La selezione di oggi sarà, dunque, ricca di sfumature ed emotività diverse. Siete pronti al viaggio?
Ha il sapore di una supplica. “Illumina la mia strada”. Ha il gusto di chi vorrebbe lasciarsi andare a qualche debolezza. Tra sussurri e gemiti, come recita il testo stesso. E c’è tutto un mondo di tumulti personali in questo brano che s’illumina di raggi viola psichedelici nelle esibizioni live. Ma alla fine si racchiude tutto in un un’unica frase, nel bisogno autentito e lecito di poter sbagliare e di poter essere fragili …in libertà.
“I want to get it wrong. Can’t always be strong”.
“Voglio sbagliare. Non posso essere sempre forte”.
Sarà capitato anche a voi di fissarvi a guardare le luci notturne in lontananza. Chissà quante vite, chissà quanti occhi al di là di quei puntini luminosi e lontani. Probabilmente piacerà anche a voi immaginare cosa accade dietro quelle luci che segnano lìorizzonte. E probabilmente percepirete lo stesso senso di libertà e la stessa voglia di danzare nell’aria… come canta Elodie.
“Cento luci viola nella sera, purple in the sky. Oggi voglio danzare nell’aria, nell’aria. Anche se pensavo a te stasera, anche se sparirai. Nell’aria, nell’aria, nell’aria”.
C’è ben poco da dire di un brano del genere e non spetta certo a me elencarvi le infinite meraviglie che ha suscitato negli anni. Che si un evergreen assoluto è chiaro a tutti. Che sia terribilmente evocativo è altrettanto lampante. Quando arriva in cuffia Purple Rain, l’istinto immediato è quello di chiudere gli occhi e chiudersi a tutto il resto.
E’ come nascondersi in una piccola cavità e coprire tutto con la musica. Perchè per ascoltarla ci si deve proprio raccogliere. Non si può “sentire” l’infinita profondità di questa poesia musicale facendo altre mille cose. E’ dispotica questa canzone. Ti possiede. Ma ti lascia libero di sentirti un tutt’uno con lei. Che altro si può chiedere alla Musica?
Le sonorità sono quelle d’ltri tempi, la poetica anche, ma il colore resta lo stesso. E dona il suo nome ad una donna da amare liberamente, in mezzo all’erba, nella quiete di un pomeriggio estivo in cui tutto diventa docile e appassionato. E’ ben distante questo brano da quelli a cui siamo abituati, ma la sua semplicità, le rime apparentemente scontate, nascondono un sole che si sveglia e trova insieme due amanti nella loro più intima verità.
“Viola, soli nella campagna. Viola, col vento che ti spettina un po’. Stesa sul fieno mentre il sole va giù...”.
“Purple washes over me, seeping through my open seams. I’m stained all over. You pretend we started again”.“Il viola mi bagna filtrando attraverso le mie cuciture aperte. Sono macchiato dappertutto. Fai finta che abbiamo ricominciato”.
La nostra immersione nella musica tinta di viola finisce qui, ma non siamo ancora arrivati alla fine del nostro percorso nei colori. Restate connessi, perchè la settimana ha ancora bisogno di altre sfumature…
Written by: Valentina Proietto Scipioni
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