Le api stanno scomparendo.
È questo l’allarme che la comunità scientifica e quella agroalimentare hanno lanciato in tempi molto recenti, come già illustrato in uno dei nostri articoli precedenti; tra le cause dello sterminio delle principali impollinatrici di cui la natura ci ha fatto dono, figura la preoccupante diffusione del temibile acaro-killer della varroa, in grado di eliminare interi alveari agendo incontrastato. Almeno fino ad oggi.
Ecco dunque che scienziati di tutto il mondo si stanno mobilitando per trovare una soluzione che ribalti le sorti delle preziose operaie; tra tutti, un team di nostri compatrioti, la cui proposta ha davvero molti aspetti interessanti.
L’idea della start up perugina, la Convective Knowledge, si basa sull’utilizzo massiccio della cosiddetta ‘tecnica del plasma-freddo’. Come spiega uno dei fisici aderenti al progetto, Massimiliano Proietti:
“Parliamo della versione fredda del plasma, quindi di un gas ionizzato a temperatura ambiente che ha la caratteristica di avere le cariche positive separate da quelle negative ed è così in grado di uccidere i batteri senza rovinare i tessuti”.
L’aspetto più interessante di questa soluzione è che, nonostante suoni come qualcosa di nuovo e mai pensato prima, era già da alcuni decenni sotto i nostri nasi, semplicemente in ambiti diversi da quello dell’apicoltura: la tecnica viene infatti sfruttata ancora oggi nei trattamenti di cibi e delle superifici, a mo’ di antibatterico, in quanto non va ad intaccare le proprietà organolettiche degli alimenti a cui viene sottoposto. Interessante sapere che, sempre questo sistema, è in fase di test anche presso la Dyson, azienda di elettrodomestici inglese, congiuntamente con l’Università di Liverpool, dove si sta cercando di trasformare il gas in un sistema per il filtraggio dell’aria in casa, contro acari e allergeni.
Tornando all’idea del team di scienziati italiani, Massimiliano Proietti aggiunge:
“Il nostro interesse per le api è nato per caso; abbiamo scoperto che il problema degli acari è molto sentito nel settore e abbiamo voluto contribuire in qualche modo. Per proteggere le api dal parassita, abbiamo pensato di posizionare il sistema sul telaio dell’alveare, in modo che le api siano immerse nel plasma freddo e l’acaro possa essere trattato proprio quando si trova sulla superficie dell’insetto, prima che si inserisca all’interno della larva”.
Il progetto c’è, le basi scientifiche anche, non resta altro che trovare partner che si propongano per poter avviare la sperimentazione direttamente negli alveari, per salvaguardare le api, i fiori, noi tutti.
Post comments (0)