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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Tango della femminista” – Fufi Sonnino
Il mostruoso femminile di Jude Ellison Sady Doyle è un saggio che, con la sua chiave, apre le celle ai mostri più temibili. I mostri fanno paura – con le loro code lunghe e i denti affilati – perché se ne vanno in giro tra i vicoli oscuri, commettendo orrori. Prima ci nascondevamo, poi abbiamo imparato a tenerli in gabbia. Li abbiamo costretti a rimanere a casa a fare la lavatrice e pulire i piatti. Madri, mogli e figlie. Tre spazi ristretti lungo cui navigare in sicurezza e, oltre cui, è stata guerra. Anche ora che sono dietro quattro sbarre continuiamo a temerli, perché se solo lo volessero, potrebbero uscirne.
Abbiamo costruito, mattoncino su mattoncino, un mondo fondato su l’aggressività e la violenza, reprimendo ciò che c’è di più meraviglioso: la mostruosità femminile. Perché ne ripudiamo il potere? Perché ne siamo così spaventati? Jude Ellison Sady Doyle in “Il mostruoso femminile, il patriarcato e la paura delle donne” viaggia tra mitologia e cultura pop alla scoperta della natura selvaggia della femminilità. Sempre con un po’ di satira che non fa mai male. Un saggio al femminile che approda nell’oscura potenza delle donne per rivendicare l’orrore come creazione, unica forza in grado di sfuggire alla stretta presa del patriarcato.
Patriarcato. P-a-t-r-i-a-r-c-a-t-o. Una parola che, anche spezzata incute timore, tanto feroce e aspra. Un pugno dritto al centro del viso, con tanto di livido permanente e naso rotto. Ci viene difficile digerire il suo significato perché è troppo vasto e radicato. Ma tanto vale provare a darne una sintesi efficace. Lo presenterei così: un sistema sociale, fondato sulla supremazia bianca, cis, etero e maschile, che rinnega le minoranze e ogni diversità. Apparentemente ci stiamo comodi, voglio dire, ci viene consegnato in mano un copione con descritti, per filo e per segno, il nostri ruoli e compiti. Certo, non si può dire abbiano avuto grande fantasia…
“La parola patriarcato viene sbandierata troppo spesso. Da giovane mi compiacevo nell’usarla […] Se avessi voluto essere seria, avrei detto “sessismo” o avrei usato un’espressione più moderna come “cultura dello stupro”. […] Si potrebbe dire che mi piaceva la parola “patriarcato” perché si prendeva molto sul serio, cosa che a me, giovane e alla moda, era proibito”-Il mostruoso femminile, Jude Ellison Sady Doyle
Eppure, dovremmo allenarci ad aprire gli occhi per riconoscere il problema. Ecco allora che al mito della famiglia naturale, si coniuga il culto dell’eterosessualità: sesso inteso come macchina sforna bambini. All’ombra della buona madre, la repressione femminile e il timore della creazione. Oppure, dietro alla compostezza maschile, la mascolinità tossica. È proprio così, il sessismo non guarda in faccia nessuno.
Così, Jude Ellison sviscera le problematiche alle fondamenta di questa struttura – pericolosa quanto fragile – ricercando quelle figure femminili che, dopo aver forzato il lucchetto, sono riuscite a scappare e imporre la propria mostruosità femminile. Le conseguenze poi, sono tremende. Lucy di Dracula, Tiamat, la Madre, Jurassic Park e Marduk, le sirene, Sidney di Scream. Sono solo alcuni dei personaggi femminili ripescati dal sacchetto delle dimenticate, a cui l’autrice presta nuovamente interesse. Le donne e le ragazze che sono state schiacciate dalla violenza e che, solo dopo essersi ribellate, hanno finalmente rivendicato quel che era loro.
“C’è un fuoco all’orizzonte. Sta bruciando laggiù ai confini del mondo. Il vento è caldo e sa di cenere […] le ceneri di migliaia di donne date alle fiamme solo per aver mostrato una proibita scintilla di potere” – Il mostruoso femminile, Jude Ellison Sady Doyle
È bastato un po’ d’inchiostro su carta per liberarle, pagine difficili da ignorare perché di tutti e a tutti. Tremate, tremate, le streghe sono tornate. Ma con loro, ci sono anche le altre e, questa volta, alcuna gabbia potrà imprigionarle.
Written by: Laura Cervelli
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