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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Dancing In The Dark” – Imagine Dragons
Le notti bianche e la loro tipica irrequietezza ci vengono a far visita spesso, accompagnate da occhiaie spaventose e stanchezza trascinante. Trasformano il letto nell’unico traguardo della giornata e rendono complicato ragionare su qualsiasi cosa, ma solo i nottambuli sanno che le cose belle della vita accadono di notte. Quando non si riesce a dormire, c’è chi scopre un romanzo incredibile; chi completa un’opera d’arte; chi si dedica alla musica nel silenzio profondo della notte; chi si impegna a conoscere una persona nuova.
Il protagonista del celebre racconto “Le notti bianche” di Dostoevskij non ha né nome né volto: se non fosse stato per il disegno in diretta di Flavio, sarebbe un problema provare ad immaginarlo, viste le poche informazioni fornite dal libro: volto scavato dal sonno, ma tutto sommato normale, ha come unico segno particolare delle orecchie grandi. Se il nostro artista, di notte, è solito suonare, il Sognatore –così chiameremo il protagonista– conduce una vita solitaria, non si è mai impegnato in niente ma preferisce, piuttosto, camminare tutto il giorno ed immaginare la vita delle persone che incontra. Una notte vede una ragazza: sta piangendo e decide di aiutarla. Allontana l’uomo ubriaco che le sta creando problemi, inizia a parlarle mentre l’accompagna a casa. Lei dice di sentirsi sola, vuole rivedere il Sognatore ma ad una sola condizione…
Nasten’ka gli chiede di innamorarsi di lei, notte dopo notte. La ragazza ha un nome, un’età precisa – 17 anni – e una personalità esplosiva, determinata, estroversa. Alessandro, nel suo ritratto, la immagina con un ombrello, gli occhi vispi e un sorriso timido. Nasten’ka vuole dare forma e colore all’uomo conosciuto la sera prima, così come fa Narges che, in diretta, ci ha detto quanto è solita dipingere durante le sue notti bianche. Perciò si fa raccontare tutto dal Sognatore: colpita dalla sua storia, gli promette di restargli sempre accanto.
Al terzo incontro, tocca a Nasten’ka raccontarsi, come in uno dei romanzi che leggerebbe Margherita nel cuore della notte, senza riuscire a staccare gli occhi dalle pagine. Dice di sentirsi a suo agio con il Sognatore, proprio perché non è innamorato di lei. Lascio il commento, fin troppo scontato, alla sensibilità del lettore: diciamo che i punti di vista di Nasten’ka e del protagonista si trovano su due piani differenti. Lui decide di aiutarla a riconquistare il suo ragazzo.
Il racconto si conclude al mattino della quarta notte: l’articolo si chiude qui, al momento in cui la notte ha donato al Sognatore “un intero attimo di beatitudine”. In fondo, il finale è sempre lo stesso: arriva il mattino e Flavio smette di suonare, Narges smette di dipingere, Margherita smette di leggere. Il Sognatore riprendere a sognare. Gli attimi di beatitudine arrivano quando la frenesia dorme.
Written by: Alice Franceschi
Dostoevskij letteratura russa libro notte Notti Bianche Racconto
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