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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “my boy”- Billie Eilish
Mentre si allestiscono mostre interattive in giro per Roma, c’è qualcuno a cui basta un libro per visitare magici mondi delle meraviglie e pagare il biglietto non serve. Sono più di cento anni che corriamo dietro la coda del Bianconiglio insieme ad Alice, beviamo la sua stessa pozione e combattiamo al suo fianco contro la Regina di Cuori, eppure ci sfugge sempre qualcosa. Perché i retroscena di questo libro sono ancora più scioccanti e incredibili della storia stessa.
Se potessimo avere in mano la primissima edizione di Alice’s Adventures Underground, appena aperta la copertina, ci ritroveremmo davanti ad una dedica:
“Come regalo di Natale ad una cara bambina, in memoria di un giorno d’estate”
-Charles-Lutwidge Dodgson, aka Lewis Carroll
La cara bambina in questione si chiamava Alice Addell, era la figlia del rettore del Christ Church di Oxford – il college più importante e prestigioso della città- e quando aveva incontrato Dodgson per la prima volta, proprio lì, dentro le mura del college, aveva 4 anni. Lui, che nei suoi studi di matematica si era dimostrato particolarmente dotato, ne aveva 24. Cosa possono dirsi un ragazzo di 24 anni e una bambina di 4, che nell’Inghilterra vittoriana poteva essere tranquillamente sua figlia, più che un’amica?
Si capisce che la situazione è squilibrata, a completa disposizione di uno soltanto: ma peggiora sempre di più.
A Dodgson riconosciamo la meschina arte di non superare mai il filo del rasoio oltre il quale si diventa indubbiamente colpevoli. Ha fatto l’equilibrista tutta la vita, mantenendosi sano agli occhi degli altri con la sua brillante carriera da saggista e matematico. Mentre, per arrotondare, scattava ritratti infantili commissionati dai genitori dei bambini stessi. E anche qui, niente di illegale, ma sicuramente strano: perché specializzarsi solo sui bambini o meglio, sulle bambine?
Per qualche scatto normale, ce n’era qualcun altro assolutamente inopportuno: scattò ben 3000 foto in totale, alcune vennero distrutte da lui stesso, altre riconsegnate alle famiglie dopo la sua morte. Tra queste, c’erano anche quella di Alice. Alice Addell era molto diversa da come l’ha dipinta la Disney in seguito. Una foto la ritrae con un vestito bianco, i capelli scuri corti, a caschetto e anche se i colori non sono visibili, si intuiscono due occhi presumibilmente chiari.
La storia di Alice che cade nella tana le era stata raccontata da Carroll per divertire lei e le sue sorelle in una giornata d’estate, come dice la dedica, e le è stata regalata dallo stesso autore quando, per un disguido con la madre di Alice – non specificato, ma si pensa addirittura che Dodgson abbiamo chiesto la mano di Alice quando lei aveva solo 11 anni e lui 31-, fu allontanato per sempre dalla famiglia.
“Io la vorrei ricordare sempre come una ragazzina di 7 anni incredibilmente affascinante”
-Charles-Lutwidge Dodgson, aka Lewis Carroll
Nei libri di scuola non se ne parla, se non per un vago accenno alle malelingue che circolavano sul suo conto –giustamente, mi sbilancio a dire-. Sul suo libro sono state dette tante cose: c’è chi parla di viaggi psichedelici, chi di viaggio freudiano, chi di rovesciamento delle norme morali vittoriane, a Carroll così indigeste. Ma per lo stesso motivo per cui parlare di amore tra due personaggi storici dello stesso sesso viene schivato con un “erano legati da un’amicizia profonda e sincera”, tutto ciò che alla storia non va giù viene arbitrariamente nascosto o modificato. Quando conoscere il background è essenziale per capire a fondo la trama di un libro. E decidere di non aprirlo mai più, perché non sarà mai più lo stesso.
Scritto da: Alice Franceschi
Written by: Aurora Vendittelli
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