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Soundtrack da ascoltare durante la lettura: ”Freeze Time” – Manse ft. Alice Berg
Da oggi chiamatemi Cicerone –no! Magari avessi quelle doti oratorie…– perché voglio narrarvi un paio di storielle.
Il protagonista delle vicende non tanto allegre di oggi è Tiberio Claudio Nerone, imperatore dal 14 al 37 d.C.
Non vi narrerò la sua vita, o meglio non quella che potete trovare sui libri di storia o di latino.
Quando Tiberio era ancora piccolo la madre, Livia Drusilla, fu costretta a divorziare dal marito e sposare Augusto, anche se era già incinta di un altro bambino, Druso.
Da quando sveva nove anni è cresciuto nella casa del princeps, ma non è mai stato nelle sue grazie.
Nonostante le mille battaglie combattute per Ottaviano, questi non gli concesse mai il trionfo. Una volta l’Imperatore concesse a Druso il trionfo su una vittoria di Tiberio.
Di solito, per ragioni anche più frivole tra fratelli c’è odio e rivalità, ma non tra loro.
Era il 9 a.C. e Tiberio si trovava a Pavia, quando gli giunse la notizia che il fratello stava morendo. Così prese un cavallo e una giuda e facendo soste solo per cambiare cavalcatura. Il fratello a Magonza manda legionari ad accoglierlo con onore.
Adesso immaginatevi dei soldati che aspettavano un console, austero e potente, scortato da legionari eccetera… e invece ciò che trovano sono due uomini che da giorni viaggiano incessantemente, mossi solo dal desiderio di Tiberio di giungere al capezzale dell’amato fratello prima che sia troppo tardi.
Facciamo un piccolo passo indietro: è il 20 a.C. e una giovane nobildonna, Vipsania Agrippina, sposò Tiberio.
Erano una coppia veramente affiatata ed ebbero un figlio, Druso Minore, ma come tutte le cose belle legate alla famiglia imperiale romana, non poteva durare. – Un po’ come la felicità e la pace in Game of Trones-.
Otto anni dopo il loro matrimonio, Tiberio fu costretto a divorziare dalla sua amata moglie per sposare Giulia, la figlia di Augusto rimasta vedova.
Un matrimonio infelice che proibì a Tiberio di vedere anche solo in lontananza Vipsania, come ci racconta Svetonio:
“Continuò a soffrire anche dopo la separazione, una volta la incontrò per caso, e la seguì con uno sguardo tanto commosso e umido di pianto, che si ebbe cura di non fargliela più vedere.”
(Svetonio)
–se ci pensate bene sembra la trama di uno di quei drammi incredibili e pieni di intrecci di qualche serie tv…–
Altro salto temporale: è il 6 a.C.
Tiberio decise che aveva bisogno di una vacanza, per cui mollò tutto e andò a Rodi, per approfondire la cultura Greca. – A quei tempi era un po’ come “Amore, vado a comprare le sigarette e torno”; ma a Giulia non è che importasse molto, vista la sfilza di amanti che aveva…-
Non si fece annunciare, ne visse in una villa di lusso. Si comportò come un cittadino come tutti gli altri e parlò con persone di ogni tipo.
C’è un avvenimento interessante riguardo a quel periodo: un giorno Tiberio voleva andare a incontrare le persone malate del luogo e ne parlò con una persona illustre. Questa, pensando di fargli piacere, le radunò, in una specie di mostra. Come molte altre cose, la reazione dell’allora console, ci viene raccontata di Svetonio:
“Colpito da quello spettacolo, Tiberio rimase a lungo in dubbio sul da farsi, poi li avvicinò ad uno ad uno e si scusò, anche col più umile e ignoto.”
(Svetonio)
Quando studiamo storia, non pensiamo o non facciamo caso a quando passiamo oltre questo anno che è innegabilmente importante per la cultura occidentale.
Sto parlando del 33 d.C., l’anno in cui Gesù venne crocifisso.
Bene, questa data avvenne sotto il principato di Tiberio. – Una bella gatta da pelare…–
Come princeps, Tiberio era molto meno opprimente di quanto ci si sarebbe aspettato: non limitava la libertà di parola o di scrittura –Di stampa ancora non si può parlare.- ed era attento all’amministrazione delle provincie, così che non venissero schiacciate dalle tasse.
Adesso; nella storia romana la Giudea è sempre stata una regione che tendeva a ribellarsi frequentemente al governo romano, per questo era necessaria la collaborazione dei sacerdoti ebraici per mantenere la situazione sotto controllo.
Due anni dopo la crocifissione di Gesù, Tiberio fece destituire dai loro ruoli sia Pilato che Caifa e propose al Senato di accettare la nuova religione e la nuova divinità creatasi.
Perché?
Beh ma perché i messaggi che il culto divulgava sarebbero stati una buona opportunità per placare i disordini ebraici, ma il Senato, a quanto pare, non aveva colto il disegno generale.
“Tiberio, al tempo del quale il cristianesimo entrò nel mondo, sottopose al senato i fatti che nella Siria Palestina avevano rivelato la vera divinità, votando lui per primo favorevolmente”
(Tertulliano)
Written by: Aurora Vendittelli
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